Da oggi (venerdì 29 novembre) le forze dell’ordine della provincia di Cuneo hanno un nuovo strumento tecnologico per proseguire – con sempre più efficacia – la loro lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività d’impresa del territorio. Un vero e proprio tipo più recente di criminalità “economica” non più impegnata solo nei classici settori ma anche in attività illecite meno dirette, che vede le organizzazioni criminali non più violente come una volta ma impegnate nell’infiltrarsi nel mercato allo scopo di controllarlo. Tanto che le realtà ‘ndranghetiste rappresentano oggi il più grosso mover di sostanza stupefacente a livello mondiale anche perché ne ricicla i proventi nel mondo economico-finanziario dando all’operazione una parvenza di legalità.
Lo strumento in questione è il protocollo firmato oggi dalla Camera di Commercio e la Prefettura di Cuneo, in un incontro pubblico tenutosi alle 10, alla presenza del presidente Luca Crosetto e del Prefetto Mariano Savastano. Al tavolo dei relatori insieme a loro anche il questore Carmine Rocco Grassi, il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Piras e Tommas
Pastore della DIA di Torino.
[Da sinistra: Piras, Grassi, Crosetto, Savastano e Pastore]
La Camera di Commercio apre lo "scrigno" del Registro delle Imprese
Il protocollo prevede che la Camera di Commercio renda disponibile a Prefettura, questura, carabinieri, guardia di finanza e DIA l'applicazione "R.I. Visual", che si accoppia alla già in uso "R.I. Telemaco" e che permette di restituire - tramite i dati inseriti nel Registro delle Imprese - un'immediata percezione delle relazioni esistenti tra persone e imprese a esse riconducibili (oltre a dare la possibilità alle forze dell’ordine di ottenere con più facilità l'estrazione di documenti in formato testuale. Inoltre, diventa disponibile anche l'applicativo REX - Regional Explorer per l'utilizzo delle informazioni del Registro da parte delle forze dell’ordine intenzionate a svolgere analisi approfondite e indagini mirate su dinamiche economico-societarie.
Nel corso dell’incontro Gianluca Fasano di InfoCamere ha presentato le specifiche tecniche degli strumenti tecnologici coinvolti nel protocollo, che rimarrà in efficacia per i prossimi tre anni e sarà potenzialmente prorogabile di altri due.
Un’iniziativa, quella di questa nuova collaborazione, che punta a potenziare le azioni di contrasto alla criminalità organizzata a fronte anche della pioggia di finanziamenti – specie PNRR – che ha investito e sta investendo il territorio, capace di renderlo ancor più appetibili a soggetti vicini alla criminalità. Nell’ottica, ovviamente, di tutelare al meglio possibile le (tante) imprese sane del territorio.
[Una slide che illustra il funzionamento dei nuovi strumenti a disposizione delle forze dell'ordine]
Un nuovo strumento di prevenzione
L’incontro di questa mattina ha reso il padrone di casa, Crosetto, felice e orgoglioso: “Un grande onore ospitare tutti voi nella casa delle imprese e davvero un bel segnale realizzare qui la firma del protocollo – ha detto -. La firma di questo protocollo si inserisce nel novero dei progetti già lanciati sul territorio che guardano alla collaborazione con le forze dell'ordine”. “Il Registro delle Imprese è un bacino incredibile di informazioni potenzialmente utili alle forze dell'ordine, uno strumento, credo, di supporto e aiuto alle loro attività quotidiane – ha aggiunto -. Dobbiamo essere orgogliosi di questa collaborazione: la nostra provincia ha sempre tenuto in conto i temi della trasparenza e della legalità”.
“Le grandi opere pubbliche e le risorse finanziarie degli ultimi anni possono indubbiamente attrarre interessi criminali o vicini al crimine, acuendo le infiltrazioni specie in un territorio così economicamente florido come la Granda – ha aggiunto il Prefetto -. Il protocollo è un ulteriore strumento di prevenzione per aiutare l'economia locale a rimanere sana come già è”.
Centrale il tema della formazione degli operatori
“Ringrazio per la nuova possibilità data alle forze di polizia – ha aggiunto Piras -. Questi sono strumenti importanti, che facilitano tantissime attività diverse che, oggi, affrontiamo con delle difficoltà oggettive. Da oggi abbiamo in mano una Ferrari, ma la formazione degli operatori è fondamentale per rimanere al passo con le opzioni messe a disposizione dai nuovi strumenti tecnologici”.
Anche il questore Grassi si è espresso a favore del protocollo, elemento esplicativo di una sinergia “che permette di moltiplicare l'efficacia dell'attività investigativa e allo stesso tempo ha anche grande impatto sulla percezione di trasparenza dell'ente camerale”.
“I dati ora a disposizione permettono di fotografare con efficacia la realtà della provincia, per poterla gestire con tempestività e, anzi, anticipando eventuali possibili infiltrazioni – ha concluso Pastore -. Tante sono le società di piccole dimensioni con ramificazioni potenzialmente attenzionabili, che tenere sotto controllo senza uno strumento come questo è quasi impossibile. Spesso quel che ci manca è la realtà dell'imprenditore, la percezione di alcuni fenomeni da incrociare con i nostri dati d'analisi, ma appare chiaro che qui a Cuneo ci sia sensibilità particolare sulla materia della sicurezza e della legalità”.