Attualità - 01 dicembre 2024, 11:05

Ad Alba l'incontro con don Serafino Chiesa, missionario ad alta quota

Missionario salesiano originario di Santo Stefano Roero, è in Bolivia da vari decenni

Martedì 3 dicembre 2024, alle ore 18, presso la Sala Riolfo, via Vittorio Emanuele, Alba, si terrà il terzo incontro del ciclo “Pronti ad agire. Insieme possiamo” , organizzato in collaborazione con il CMS (Centro Missionario Diocesano). Don Serafino Chiesa, missionario in Bolivia da vari decenni, parlerà “Dalle Langhe alle Ande”.

Il missionario salesiano, originario di Santo Stefano Roero, ha iniziato la sua attività tra i poveri nel 1985 a Kami, un accampamento sorto vicino ad una miniera, alle pendici di un monte a 4000 metri di quota, per dare speranza agli abitanti di un luogo invaso dal fango per vari mesi, con strade impraticabili, con la città più vicina a cinque ore di macchina.

Il salto dalle Alpi alle Ande ha beneficiato dell’aiuto dei tanti giovani dell’oratorio Agnelli di Torino e della comunità salesiana. La Missione Salesiana di Kami, iniziata nel 1977, copre un'area geografica molto vasta, di 910 kmq, nel dipartimento di Cochabamba in Bolivia, un’area costituita da un labirinto di montagne che vanno dai 3000 ai 4600 metri. A Kami, e nel centinaio di comunità campesine che la circondano, vivono circa 20 mila persone, appartenenti alle etnie Quechua, discendenti degli antichi Incas, e Aymara, di origine pre-incaica.

La popolazione si divide in 2 gruppi ben distinti: i mineros, che si sono trasferiti dalle campagne per lavorare all’estrazione di tungsteno (usato per il rivestimento di lamiere e proiettili, al posto dell’uranio impoverito), stagno e zinco. e i campesinos, che vivono invece in piccole, poverissime, comunità isolate, sparse su un vasto territorio, coltivando patate, orzo, avena e legumi, con sistemi ancora primitivi, e allevano pecore e lama.

Si tratta di persone povere e disagiate, con una speranza di vita sotto i 40 anni; don Serafino Chiesa ha profuso energie spirituali e materiali per quarant’anni per rendere più umana e vivibile la loro vita, sviluppando attività, prevalentemente nel campo della sanità, dell’educazione e dello sviluppo. L’obiettivo dei progetti non è solo migliorare le condizioni di vita della popolazione locale, ma soprattutto di renderla in grado di proseguire autonomamente il proprio sviluppo.

In particolare la missione di Kami ha organizzato e sostiene sette progetti: Scuola, Internado, Strade, Acqua potabile, Sanitario, Comunicazione e Centrale idroelettrica. Il Progetto Scuola ha permesso di portare l’anno scolastico elementare da 50 giornata nel 1985 alle attuali 200, attraverso integrazioni all’esiguo stipendio degli insegnanti in base ai giorni di scuola effettivamente prestati, di fornire sedie, banchi e infissi prodotti dagli alunni della scuola professionale di falegnameria di Kami, costruire abitazioni dignitose per i maestri e fornire materiale didattico. Nel complesso, in pochi anni si è abbassato il tasso di analfabetismo infantile.

Il Progetto Internado è basato sulla realizzazione di un convitto per permettere ai figli più meritevoli dei campesinos di proseguire gli studi a Kami, alla scuola media e superiore, grazie ad un sistema di borse di studio. Attualmente sono ospiti del convitto 60 ragazzi dai 12 ai 21 anni, sostenuti dalle offerte che arrivano dall'Italia, ma sono pervenute oltre 200 richieste d'iscrizione. Per finanziare questa attività è stata realizzata l’iniziativa “Scuola e Futuro per i ragazzi di Kami”, che raccoglie i fondi tramite il sostegno a distanza. Il costo di un anno scolastico per un ragazzo è di 300 euro; dal 2015 è stata notevolmente potenziata la preparazione tecnica con l’avviamento di corsi settimanali di formazione nei laboratori di meccanica, automeccanica, agronomia ed elettricità.

Il Progetto Strade, nato per sottrarre all’isolamento anche le comunità più sperdute, ha permesso, tramite l’acquisto di ruspe e camion, di realizzare una vera e propria impresa cooperativa, con costruzione di ponti di legno e strade sterrate, occupandosi anche della loro manutenzione. Il Progetto Acqua Potabile, attraverso la costruzione di una ottantina di piccoli acquedotti, ha fornito l’acqua potabile alle comunità contadine che ne erano prive, realizzando una fontana pubblica per ognuno dei villaggi della zona di Kami.

Il Progetto Sanitario, nato con la costruzione di un ospedale a Kami, prosegue con una forma di assistenza sanitaria per minatori e campesinos, con diffusione delle vaccinazioni e dell’accessibilità alle cure mediche, grazie alle quali si è ridotta notevolmente l’incidenza delle malattie sulla popolazione.

Il Progetto Comunicazione, permette di diffondere, attraverso Radio Don Bosco di Kami, informazioni di servizio, garantendo una copertura giornalistica anche sugli avvenimenti locali. Il Progetto centrale idroelettrica è, tra le iniziative della Missione salesiana, la più ambiziosa. Per potenziare la scarsissima fornitura di energia elettrica, limitare l’uso dei generatori alimentati a gasolio, molto onerosi, fornire energia alle oltre cento comunità della Missione attualmente prive, don Serafino si è impegnato nella ricostruzione della centrale idroelettrica di Chinata, nata all’inizio del Novecento, in attività per oltre 70 anni e poi caduta in disuso e abbandonata per incuria. La centrale ha un salto di 163 metri e una portata di 2.800 litri / secondo, in grado di generare fino a 4 Megawatt. È un progetto complesso e oneroso, ma permetterebbe di dare a una zona sottosviluppata gli strumenti per uno sviluppo autonomo; i primi finanziamenti stanno arrivando, insieme ai volontari che credono nell’impresa.

L’incontro, ad accesso libero e gratuito, può essere seguito in presenza o in streaming sul canale ufficiale del Rotary Club Alba nella sezione Live

https://www.youtube.com/@rotaryclubalba1763/streams 

redazione