Economia - 03 dicembre 2024, 18:54

Ferrero, fusione tra holding accorcia la catena di comando della multinazionale di Alba

Nuova operazione di riassetto tra le società che detengono il controllo di Ferrero International Sa

L'ingresso dello stabilimento Ferrero di Alba

"Fusione inversa": l’espressione non descrive un fenomeno della fisica quanto l’operazione di ingegneria finanziaria adottata quale strada per accorciare ulteriormente la catena di comando della multinazionale che fa capo alla famiglia Ferrero, semplificandone la governance e maturando al contempo significativi risparmi amministrativi.

Un processo già avviato a fine 2022, quando le quote di Schenkenberg, società che controlla il 100% della capogruppo Ferrero International Sa (il valore di quest'ultima nell’occasione era stato stimato in 36 miliardi di euro), vennero ripartite tra tre holding: Bermic, Gmbf Investments e M2J Holding.

Come si apprese allora, le prime due sono società di diritto lussemburghese possedute da Giovanni Ferrero, mentre la terza farebbe capo agli eredi del compianto fratello Pietro, che la controllano attraverso la Blue-Lory Ltd, società con sede nelle Isole Vergini Britanniche. Questi tre veicoli erano rimasti quali soci di maggioranza di Schenkenberg, mentre, sulla base del progetto di fusione per incorporazione presentato il 23 novembre di quell’anno, da quel novero sarebbe venuta meno la Hamilton Management Co, che di Schenkenberg possedeva allora il 20,8% .

Hamilton Management Co veniva inglobata infatti nella Gmbf Investments, che di Schenkenberg aveva invece il 5,9%, con una quota valorizzata a bilancio per 1,79 miliardi. Al termine dell’operazione Gmbf avrebbe quindi avuto in portafoglio il 26,7% di Schenkenberg, mentre un altro pacchetto del 49,01% (con attivi per 16 miliardi) sarebbe rimasto in mano alla Bermic, altra holding del Lussemburgo, controllata dalla prima. Grazie al possesso di queste  due società, il secondogenito di Michele Ferrero avrebbe detenuto il 75,8% di Schenkenberg.

Gmbf e Bernic sono ora al centro del progetto di fusione per incorporazione depositato nei giorni scorsi presso le autorità del Lussemburgo. A darne conto la stampa finanziaria e in particolare la testata "Affari Italiani". Teatro delle movimentazioni societarie è sempre il Granducato, dove peraltro ha sede Ferrero International Sa, la holding che detiene la galassia di società operative con le quali la multinazionale albese è attiva nei cinque continenti e anche in Italia, nel nostro Paese con Ferrero Spa e le sue quattro controllate italiane

Secondo il nuovo progetto, ulteriore tassello nel disegno di riordino dell’architettura finanziaria in capo al gruppo di Alba, sarà la controllante Gmbf Investments a venire fusa per incorporazione nella controllata Bernic. Nel documento di cui la stampa finanziaria dà notizia si precisa che la fusione ha lo scopo di "centralizzare attivi e passivi in una sola società, semplificando la governance", ricordando poi che Bermic, nata nel 2016, ha un capitale di 744,5 milioni di euro, mentre Gmbf Investments, creata nel 2014, ha un capitale di 309,1 milioni. L’attivo patrimoniale della società incorporata sarebbe è di ben 6,4 miliardi.

Oltre a quella in Schenkenberg, Gmbf vanta una partecipazione nella belga Cth Invest, veicolo costituito nel 2016 e utilizzato per alcune delle recenti acquisizioni del gruppo, come nei casi di Delacre, Fox’s, Ferrara Candy e delle attività Usa di Nestlè.

E. M.