Cronaca - 04 dicembre 2024, 06:33

S'introducono in una casa di Clavesana, sequestrano la moglie, picchiano il marito, poi svuotano la cassaforte

Il fatto nel pomeriggio di ieri in frazione Valoria. Il gruppo era composto da 5 persone incappucciate che rinchiusa la donna in cantina hanno atteso l'arrivo del coniuge. Sui fatti indagano i carabinieri

"Le Forze dell'Ordine segnalano che in zona è stata compiuta una rapina con sequestro di persone. I controlli e le indagini sono in corso, si pregano i cittadini di vigilare e di non aprire la porta a sconosciuti. Grazie". Questo l'appello comparso nella serata di ieri, martedì 3 dicembre, sulla pagina Facebook del Comune di Bastia Mondovì.  

Allarme fondato, in quanto nel pomeriggio una famiglia di Clavesana, comune non distante da Bastia, ha vissuto momenti di terrore per una rapina avvenuta nella loro casa situata in frazione Valoria, nella parte alta del paese poco dopo il municipio. 

La dinamica dell'accaduto al momento non appare ancora chiarissima, sull'accaduto stanno indagando i carabinieri della stazione di Murazzano in alta Langa e quelli della Compagnia di Fossano, ma pare che i malviventi siano penetrati nell'abitazione della famiglia quando in casa c'era solo una donna. Era ancora chiaro, ma i ladri avevano il volto travisato da passamontagna: difficile, dunque, riconoscere se erano o meno persone conosciute. 

Un particolare colpisce: il gruppo di ladri era composto da ben cinque persone, numero piuttosto alto ed insolito per una rapina in villa. Quel che si sa è che non ci sono stati segni di effrazione, quindi chi si è introdotto nell'abitazione di Valoria era profondo conoscitori della casa o, quantomeno della zona. 

Una volta dentro, i ladri avrebbero intimato alla donna di stare calma e, dopo averla legata l'avrebbero portata in cantina dove sarebbe stata rinchiusa per circa due ore. Il loro obiettivo infatti era il marito, un commerciante del ferro che è arrivato a casa ignaro.  A quel punto sarebbe stato malmenato, prima di essere trascinato nella stanza dove è situata la cassaforte di famiglia. Lì, hanno preteso che con la combinazione, che probabilmente la moglie dell'uomo non conosceva, fosse aperta. 

Poi, la rapina (non si conosce l'entità del bottino) e la fuga. In una zona isolata del paese, dove non esistono telecamere. 

Cesare Mandrile