Il Centro di Accoglienza Straordinario di frazione Bandito non si farà, almeno per il momento. Così ha deciso il prefetto di Cuneo Mariano Savastano, che ha sospeso la procedura autorizzativa dando in questo senso seguito alle perplessità arrivate da più parti, nelle ultime settimane.
Tra quanti non avevano fatto mistero della propria contrarietà all’insediamento di una struttura di questo tipo nella frazione alla porte di Bra, esprimendo la propria preferenza per una tipologia di accoglienza maggiormente diffusa, il primo cittadino braidese Gianni Fogliato, che così commenta la decisione della Prefettura: “Come ribadito in varie occasioni abbiamo seguito, e continuato a seguire, la vicenda dell’ipotesi CAS a Bandito, fin dall’inizio, interfacciandoci col prefetto e gli uffici della Prefettura, evidenziando come la struttura era per ubicazione, non idonea per l’accoglienza dei richiedenti asilo. A margine dell’ultimo incontro del Comitato Ordine e Sicurezza, sua eccellenza il prefetto Mariano Savastano mi aveva comunicato di soprassedere alla soluzione progettata e lo ringrazio sentitamente. Ringrazio anche tutti gli uffici della Prefettura di Cuneo e i nostri uffici comunali, in tutte le ripartizioni, che hanno fatto un serio e puntuale lavoro amministrativo-istituzionale. Credo si possa arrivare a corrette soluzioni condivise senza urlare, in modo pacato per le normali vie istituzionali, alle quali ci siamo attenuti in questa vicenda”.
Anche la consigliera comunale braidese Giuliana Mossino, residente proprio a Bandito, esprime la propria soddisfazione per la decisione: “Ho appreso con gioia la notizia della decisione della Prefettura. È stata un’unione di sforzi, del comitato spontaneo di cittadini, che ha raccolto numerose firme per una petizione contraria all’insediamento del CAS nella nostra frazione, e della minoranza unita, che lo ha supportato. Ringrazio il senatore Giorgio Maria Bergesio e il segretario di sezione Lega Federico Gregorio che sono stati il tramite col prefetto e hanno consentito un buon epilogo alla vicenda”.