A Guarene tradizionale Immacolata sportiva, con la “scoperta” della dodicesima mattonella dedicata al vincitore del campionato di serie A 2024 di Pallapugno.
L’immagine di Paolo Vacchetto in battuta ha trovato posto sotto quella di Federico Raviola a cui è succeduto nell’albo d’oro, e accanto a una del fratello Massimo, che ha messo all’opera l’artista guarenese Dino Pasquero per ben sette volte.
Il popolo del “Balon” si è ritrovato ancora una volta a celebrare la fine di una stagione che lo stesso Paolo Vacchetto ha definito:
“Lunga … e con molti alti e bassi, ma con un finale entusiasmante. Abbiamo saputo venir fuori da alcuni momenti difficili restando uniti. Siamo stati “squadra” e ringrazio di cuore i miei fortissimi compagni e la società che ci ha sempre supportati”.
Dopo il ritrovo presso il Muretto dei Campioni, dal 2013 sede del raduno di fine anno, le premiazioni si sono svolte nel municipio di Guarene, coordinate e condotte dalla voce storica della pallapugno, il giornalista e speaker radiofonico Fabio Gallina e dai “patron” Ugo Occhiena e Nando Vioglio.
A consegnare le targhe con mattonella decorata di volta in volta, il sindaco di Guarene Simone Manzone, e i campionissimi Felice Bertola, Carlo Balocco e Massimo Berruti. Un premio speciale, al di fuori della pallapugno, è andato a Cristiano Dotta, diciassettenne calciatore in forza all’A.C. Milan, giovane promessa calcistica del paese roerino.
Poi via via consegnati i riconoscimenti ai giocatori della Cantina Terre del Barolo Pallonistica Albese, Campione d’Italia 2024, Paolo Vacchetto, Bruno Campagno, Lorenzo Bolla, Francesco Pola, Stefano Negro, Costantin Diego Banu e Michele Vincenti, ai direttori tecnici Gianluca Busca e Domenico Raimondo, al presidentissimo ed emozionato Pino Perosino.
Riconosciuti anche alcuni “premi speciali”, fra i quali quello al papà dei tre fratelli Vacchetto, tutti capitani in serie A, a sua volta ex giocatore e appassionato tifoso:
“Sono contento di essere il più scarso dei Vacchetto” ha commentato Giorgio Vacchetto “sono tre ragazzi straordinari, ognuno con un carattere diverso dall’altro, ma tutti davvero grandi giocatori”.
Presente alla cerimonia anche nonno Guido, 88 anni, capostipite di una generazione di campioni, che Nando Vioglio definisce: “La leggenda di oggi. Il mondo del balon ama le leggende e loro ne stanno scrivendo una”.
Ancora una volta la Pallapugno si rivela un mondo costituito di persone con grande cuore, passione e umanità: incarnato nelle terre di collina troverà sempre uno spazio e un muro, e battitori, spalle, terzini, e cacce da conquistare, e intra da provare, e tante emozioni da regalare ai tifosi.
Si prepara la stagione 2025. Le grandi sfide verranno da sé.