La 94ª edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si chiude confermandosi un appuntamento globale, capace di attrarre visitatori da oltre 70 Paesi, con una partecipazione di stranieri che raggiunge il 70% guardando alle esperienze proposte. Una manifestazione che, sotto la guida della presidente dell'Ente Fiera Liliana Allena, ha vissuto un decennio di trasformazioni e successi.
"Chiudiamo un’edizione positiva, con numeri in linea con le passate edizioni, che consolidano Alba e le colline di Langhe, Roero e Monferrato come una delle mete più ambite del turismo internazionale. Ma ciò che più conta è il nostro impegno per la tutela del Tartufo Bianco d’Alba, un patrimonio che richiede azioni urgenti per preservare il suo habitat", afferma Allena, sottolineando come il cambiamento climatico sia diventato una sfida prioritaria per il futuro della Fiera.
Negli ultimi dieci anni, la manifestazione ha triplicato il suo bilancio, estendendo la durata da sei a nove settimane e raggiungendo un impatto economico sulla sola provincia di Cuneo pari a oltre 42 milioni di euro. "Ogni euro investito genera una ricaduta di 55 euro sul territorio. Abbiamo ampliato l’offerta della Fiera, ponendo attenzione non solo alla gastronomia ma anche ai temi culturali e ambientali, con un dibattito globale su sostenibilità e cambiamento climatico", spiega la presidente. La Fiera si è distinta anche per le sue iniziative di tutela ambientale, tra cui il posticipo dell’apertura della cerca del Tartufo al 1° ottobre, deciso dalla Regione Piemonte, un passo fondamentale per la salvaguardia degli ambienti tartufigeni. "Questa decisione, frutto di anni di lavoro, testimonia il nostro impegno per garantire il futuro di questo prodotto unico", aggiunge Allena.
Tra i ricordi più significativi della sua presidenza, Allena cita due momenti indimenticabili: la consegna del Tartufo a Papa Francesco nel 2017, in omaggio alle sue origini piemontesi, e quella al Presidente Sergio Mattarella nel 2022, durante l’inaugurazione della Fiera. "Tagliare il nastro alla presenza della più alta carica dello Stato è stato un simbolo di riconoscimento per il nostro territorio e motivo di grande orgoglio", ricorda.
La pandemia rappresenta una delle sfide più difficili affrontate dalla presidente e dal suo team: "Organizzare la Fiera in un periodo di incertezza globale è stato un atto di resilienza. Abbiamo dimostrato che, anche nelle difficoltà, il nostro territorio sa rinnovarsi e crescere". Ma i ricordi più speciali per Allena riguardano le persone con cui ha condiviso questo percorso: "Lo staff dell’Ente Fiera, i componenti del direttivo, gli Amministratori pubblici del Comune di Alba e della Regione Piemonte, l’Associazione Commercianti Albesi, la Giostra delle Cento Torri e i tanti sponsor e partner. Se la Fiera oggi è quella che tutti conosciamo, è grazie a un lavoro di squadra che non smetterò mai di celebrare”. Guardando al futuro, Allena è chiara: "La forza del nostro territorio è la capacità di unire tradizione e innovazione. È questa sinergia che ci permette di crescere e affrontare le sfide del domani, preservando le radici e guardando con determinazione al futuro".