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Attualità | 10 dicembre 2024, 10:12

Langhe e Roero dicono addio al notaio Vincenzo Toppino. Donò cinque milioni di euro alla causa del nuovo ospedale di Verduno

Grande appassionato di balon e patron della Pallonistica Canalese, si ritirò dalla professione nel 2015 dopo essere arrivato al traguardo di 84mila atti stipulati in 47 anni di lavoro. Cinque anni fa le nozze con la compagna Dodo. Domani i funerali in forma privata

Il notaio Vincenzo Toppino con la moglie Dodo, il giorno delle nozze

Il notaio Vincenzo Toppino con la moglie Dodo, il giorno delle nozze

"Quando sono andato in pensione ho pensato che donare alla causa dell’ospedale parte dei frutti raccolti in anni di duro lavoro fosse un bel modo per dare un senso più compiuto alla mia esistenza. Ugualmente ho voluto fare nel mio privato. Per lunghi anni sono stato sposato al lavoro e solo a quello. Ora, terminata quella fase della mia esperienza terrena, ho deciso di dedicarmi ad altre persone, alla mia magnifica moglie e al suo bambino Aron, che ha appena 4 anni e che sono felicissimo di poter assistere ed accompagnare verso l’età adulta. Tra noi è nato l’amore che oggi abbiamo voluto coronare, so bene che la mia età non è più giovane, ma io mi sento ancora decisamente vivo e sento di poter dare ancora molto a lei e al suo piccolo. E’ una cosa a cui tenevo molto, un sogno che oggi si avvera".

Con queste parole, rese al nostro giornale il 21 ottobre 2019, Vincenzo Toppino condivideva coi nostri lettori la gioia per il matrimonio appena contratto con la compagna Dodo. Un’unione festeggiata insieme a un ristretto numero di amici al ristorante Bovio di La Morra a poco meno di un anno dalla cerimonia con la quale la Fondazione Nuovo Ospedale di Alba e Bra volle assegnargli il suo "Premio Gratitudine" per i cinque milioni di euro da lui donati alla causa del nosocomio di Verduno.

Professionista conosciutissimo, originario di Castellinaldo, Vincenzo Toppino si è spento questa notte a 84 anni.  Da giovedì scorso era ricoverato presso il reparto di Medicina dell'ospedale di Verduno. Grande appassionato di "balon", per anni fu presidente e artefice dei successi della Pallonistica Canalese. Si era ritirato a vita privata nel 2015 dopo aver esercitato la professione notarile per quasi mezzo secolo, dal 1968, stipulando migliaia di atti l’anno dal suo frequentatissimo studio al numero 7 di via Cesare Balbo ad Alba, seguendo in questo senso il percorso già tracciato dal padre.  
 

“È per me una grande emozione ricevere questo premio – aveva raccontato il 24 novembre 2018 in municipio ad Alba,  ricevendo il riconoscimento della Fondazione Nuovo Ospedale (foto sotto) –. Nel 1968, anno in cui ho ricevuto il sigillo notarile, incominciai a fare atti, ogni anno sempre di più: un giorno ne feci trenta. Dopo 47 anni di lavoro, sono arrivato alla cifra di 84.000 atti. Iniziai a pensare: quando morirò, cosa me ne faccio di tutti questi soldi guadagnati grazie a coloro che mi hanno dato fiducia? Voglio restituire loro una parte. Ho voluto donare questa somma alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra, di cui sono tra i soci fondatori. Quale modo migliore per restituire a chi mi ha dato tanto se non contribuire, attraverso la Onlus albese, a far diventare il nuovo nosocomio a Verduno una struttura di eccellenza a vantaggio di tutto il territorio e di chi mi ha voluto bene?”. 

Toppino aveva quindi ricordato i tre capisaldi della sua professione: essere semplici (“mai far cadere le cose dall’alto”), essere disponibili (“ho fatto atti in qualunque momento e in qualunque posto”) e avere grande padronanza della materia notarile. Con la sua fedele Olivetti Lettera 22, con un tasto – sempre lo stesso – che spesso si incastrava, aveva girato in lungo e in largo Langhe e Roero, fino al maggio 2015. “Vorrei trascinare altri professionisti, imprenditori e persone del territorio a dare vita a un circolo virtuoso”, aveva concluso in quell’occasione.


L’anno dopo a premiarlo sarebbe stato la Famija Albeisa, che gli volle conferire l’attestato di “Amico della Città di Alba  (nella foto sotto) "per il suo impegno volto alla tutela dello storico gioco albese del pallone elastico, del suo contesto agonistico e per la salvaguardia dello sferisterio Mermet”. "La Famija Albèisa – avevano fatto sapere i referenti dell'associazione – è onorata di essere la sede della fondazione che porta il nome dello sferisterio Mermet di Alba. In questo contesto il dottor Toppino ne ha sempre condiviso la storia, gli intenti, le azioni di promozione che ne sono conseguite, specie per la salvaguardia di questo gioco popolare, che ha attraversato due secoli di storia locale e fa parte del nostro patrimonio culturale. "Il nostro sodalizio non può che apprezzare e ammirare il grande impegno che in merito è stato svolto da questo nostro concittadino, che ha voluto mettere a disposizione, in svariate occasioni e per una giusta causa, personali e notevoli interventi economici, uniti a un non indifferente interessamento per salvaguardarne il sito urbano e valorizzarlo con nuovi futuri progetti pubblici. Il suo impegno personale va poi al di là della pura passione verso un antico gioco di Langa e Roero, e il suo contesto umano, tant’è che ha voluto porre anche a servizio della gente di queste colline altre sue importanti donazioni, per mutuarle in servizi primari, al fine di migliorarne la qualità di vita".

Nel marzo 2013 l'Asl Cn2 e la Fondazione Ospedale avevano voluto intitolare al notaio Toppino la piazzetta di ingresso al nuovo auditorium dell'ospedale di Verduno (foto sopra).

Vincenzo Toppino lascia la moglie Dodo col figlio Aron, la sorella Luciana e alcuni nipoti. I funerali si terranno domani, mercoledì 11 dicembre, in forma privata alle ore 15 presso la chiesa parrocchiale di Castellinaldo.

IL CORDOGLIO DELLA FONDAZIONE OSPEDALE

"Fu tra gli undici fondatori che permisero la costituzione della Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra, della quale fu poi uno dei più grandi benefattoriricorda il direttore generale della onlus Luciano Scalise, stringendosi al dolore dei familiari –. Grazie alla sua straordinaria generosità ci è stato possibile acquistare il sistema per la chirurgia robotica 'Da Vinci’, così che Verduno rappresenta oggi uno dei pochi ospedali pubblici italiani a essere dotati di questa strumentazione all’avanguardia. Con quei fondi realizzammo anche il laboratorio di anatomia patologica, la sala di emodinamica e la piazzetta all’ingresso dell’auditorium, a lui intitolata nel marzo 2023.  A lui va anche il mio personale e affettuoso ringraziamento, per la stima e la fiducia che ha sempre avuto nei miei riguardi e per il sostegno a un'istituzione cui ha voluto contribuire pensando primariamente al futuro benessere di tanti suoi concittadini", conclude il direttore Scalise.

IL RICORDO DEL SINDACO ALBESE ALBERTO GATTO

"Professionista stimato da colleghi e clienti e, soprattutto, generosissimo benefattore che tanto ha fatto per la nostra comunità e il nostro territorio. Tra le mille iniziative che ha sostenuto, vanno ricordate l’eccezionale donazione alla Fondazione Nuovo Ospedale e, da grande appassionato di pallapugno, la tutela dello sferisterio Mermet e dello sport che ha tanto amato. A nome della città e dell’Amministrazione mi unisco al cordoglio della famiglia e della cittadinanza e rinnovo la nostra riconoscenza.
Il nostro pensiero e la nostra vicinanza sincera a chi gli era più vicino, perché sia di conforto, per quanto possibile, sapere che il suo ricordo resterà imperituro". Così il sindaco albese Alberto Gatto sulla scomparsa del notaio Toppino. 

Ezio Massucco

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