Il gruppo di Fratelli d’Italia ha fatto approvare dal Consiglio Regionale due Ordini del Giorno aventi ad oggetto “Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria e le sue ricadute sull’attività zootecnica”.
Il PRQA è lo strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente che fa riferimento alla legge regionale 7 aprile 2000 n. 43 .
Il PRQA vigente è stato approvato dal Consiglio regionale, con DCR 25 marzo 2019, n. 364-6854 (Approvazione del Piano regionale di qualità dell’aria ai sensi della legge regionale 7 aprile 2000, n. 43), in esito alla procedura di Valutazione ambientale strategica, la Giunta Regionale il 12 settembre 2024 ha adottato la proposta di Aggiornamento.
In queste settimane il provvedimento, codificato come Proposta di deliberazione n.16 “Decreto Legislativo 152/2006, articolo 13. Decreto Legge 121/2023. Adozione della proposta di aggiornamento del Piano Regionale di Qualità dell’Aria, in esito alla procedura di Vas” è stato all’esame dell’aula consiliare ed è stato infine approvato.
“Il PRQA è un provvedimento che deriva da degli obiettivi legati alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera richieste perentoriamente dall’Europa agli Stati membri – sottolinea il primo firmatario dei due Odg Claudio Sacchetto – la nostra posizione politica è fortemente critica rispetto ad una impostazione così schematica degli obiettivi ambientali imposti agli Stati membri, ed a ricaduta alle Regioni. Abbiamo, dunque, ritenuto utile incidere in modo puntuale sulle questioni più impattanti impegnando la Giunta regionale ad intervenire su alcuni punti”.
I dati confermano che, in Piemonte, si sono fatti notevoli passi in avanti con conseguente massiccio calo dell’inquinamento, emerge, tra gli altri, il dato degli sforamenti annuali passati. Si osserva che per il PM10 nel corso del 2023, su tutto il territorio regionale, come già accaduto nel 2022, e stato rispettato il valore limite di 40 μg/m3 per la media annua. Nel periodo 2003-2023, a livello regionale, le concentrazioni medie annue di PM10 risultano progressivamente ridotte per poi mostrare una tendenza a stabilizzarsi nell’ultimo periodo. Il trend delle medie annuali su base regionale per i tre tipi di zona (urbana, suburbana e rurale) conferma, peraltro, la zona urbana come la più critica.
“Rircordiamo che i dati ci dicono che le criticità ambientali vengono massicciamente dalle aree urbane. Inoltre, come noto, la pianura padana è, per conformazione ed antropizzazione, particolarmente esposta a livelli alti di inquinanti nell’aria – ricorda Sacchetto – tuttavia al momento fatichiamo a far accettare scientificamente la cosa all’Ue , ricordo che dal 2000 ad oggi i giorni/anno di sforamento di inquinanti sono passati da circa 270 a 70 e che quindi notevoli sono i passi avanti compiuti in questo senso dal Piemonte”.
Nello specifico i due Odg vanno ad affrontare quattro questioni fondamentali: gli abbruciamenti, l’adeguamento delle vasche dei liquami, quello della copertura delle letamaie ed i tempi per le comunicazioni da effettuare da parte delle aziende che ad oggi sono inapplicabili.
“Specificando meglio le facoltà di abbruciamento con sistemi a semaforo e prevedendo nuovi sistemi di copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami e del letame palabile facoltativi e solo in caso di nuove strutture, dando la possibilità di scegliere se intervenire con ristrutturazione o con innovazioni tecnologiche e/o gestionali per limitare l’impatto economico sulle aziende più piccole o fragili garantendo comunque il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano, riteniamo che si possa intervenire in linea con gli impegni del Piemonte con l’Europa ed evitare di aggravare di costi la gestione delle imprese zootecniche. Infine allo stato attuale, sono previsti dei tempi per le comunicazioni delle operazioni completamente avulsi dalla normale operatività delle aziende. Non è possibile che per effettuare uno spandimento o altre operazioni ricomprese nel Piano si debbano comunicare giorni prima tenuto conto del fatto che l’agricoltura ha a che fare con il meteo che non da ascolto a nessuno ” conclude Sacchetto.
Gli Ordini del giorno si concludono con l’impegno richiesto alla Giunta regionale ad emanare al più presto provvedimenti esplicativi sul semaforo per gli abbruciamenti ed alternative equivalenti per l’adeguamento delle strutture dei liquami e del letame e di tempi più consoni per le comunicazioni per venire incontro all’allarme lanciato dal settore zootecnico.