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Attualità | 13 dicembre 2024, 07:15

Previsioni occupazionali, in Piemonte a dicembre oltre 23.700 assunzioni ma cala il trend: quasi -5% rispetto al 2023

A differenza di quanto avviene a livello nazionale il trend regionale è negativo sia a livello mensile che su base trimestrale, soprattutto a causa del forte rallentamento del comparto industriale

Previsioni occupazionali, in Piemonte a dicembre oltre 23.700 assunzioni ma cala il trend: quasi -5% rispetto al 2023

Sono circa 23.710 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per dicembre 2024, valore che sale a 89.960 se si considera l’intero trimestre dicembre-febbraio 2024. Il trend appare negativo sia a livello mensile (-1.190 entrate rispetto a dicembre 2023, per una variazione tendenziale del -4,8%), sia su base trimestrale (-2.820 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello complessivo nazionale si registra, invece, una crescita della domanda di lavoro con +3.410 assunzioni previste nel mese (+1,0%) e +15.240 nel trimestre (+1,2%).

Le entrate in Piemonte a dicembre 2024 rappresentano il 22,4% delle 105.900 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,7% del totale di quelle nazionali (356mila circa). Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 2 ottobre – 8 novembre 2024.

Il 54,2% delle assunzioni programmate per il mese di dicembre riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 19,6% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 26,2% grandi aziende (250 dipendenti e oltre). L’83,7%% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore in crescita rispetto al 75,8% manifestato a novembre 2024), l’11,6% lavoratori somministrati (percentuale in calo di sette punti), l’1,9% collaboratori e il 2,9% altri lavoratori non alle dipendenze. La domanda di lavoro anche a dicembre 2024 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 58% delle entrate programmate (in calo di due punti rispetto al mese precedente), seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi (stabile su novembre 2024). L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per il 7% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 7% del totale complessivo regionale.

Delle 23.710 entrate previste in Piemonte nel mese di dicembre 2024 il 16% è costituito da laureati (stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il 29% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 36% e il 19%. Considerando i dati del trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 60.260 entrate, il 67,0% del totale (100 unità in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 29.700 entrate, generando il 33,0% della domanda totale e segnando un calo di circa 2.920 unità rispetto al periodo dicembre 2023-febbraio 2024.

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 89.960 entrate previste nel trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 è quello dei servizi alle persone, con 12.670 ingressi (14,1% del totale), seguito dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12.580 assunzioni (il 14,0%) e dal turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 11.500 entrate e una quota del 12,8% del totale.

Il 31% delle entrate previste a dicembre 2024 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi (in aumento di un punto su dicembre 2023), un altro 23% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti (in calo di cinque punti sullo stesso mese dell’anno precedente). Il 22% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 15% delle assunzioni del mese.

Poco più di un’assunzione su tre (33%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 63,1% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 23,1% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 13,9% coordinerà altre persone.

Il 42% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio (stabile rispetto a dicembre 2023), il 21% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 14% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 12% circa delle assunzioni programmate per il mese di novembre 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno rispettivamente una quota pari al 5% e 6%.

Si conferma ancora una volta elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: in 1 caso su 2, infatti, le imprese prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati. Il dato è solo di poco inferiore a quanto registrato nel mese di novembre 2024 (50,4%), in lieve crescita, invece, rispetto a dicembre 2023, quando la quota di figure professionali difficili da reperire si attestava al 49,2%. La quota di aziende piemontesi che dichiarano difficoltà di reperimento è più elevata rispetto a quella registrata a livello complessivo nazionale (48,9%).

Le difficoltà di reperimento si confermano legate soprattutto alla mancanza di candidati (34,8%, in crescita rispetto a dicembre 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (11,7%, sette decimi di punto in più rispetto a quanto dichiarato dalle aziende per il mese di dicembre 2023).

Scendendo nel dettaglio delle singole professioni, risulta di difficile reperimento la quasi totalità dei circa 170 specialisti nelle scienze della vita ricercati dalle imprese piemontesi (98,8%). Criticità elevate riguardano anche la selezione di operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e produzioni minerali, profilo per il quale le imprese hanno programmato 380 assunzioni, il 75% delle quali rischia di rimanere scoperto. Anche il reperimento di meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse/mobili sarà difficoltoso in circa 3 casi su 4 (74,2%).  Criticità decisamente superiori alla media riguardano, inoltre, i processi di selezione di fabbri ferrai costruttori di utensili (72,0%), operai specializzati nell’installazione/manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche (71,8%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (70,1%) e operatori della cura estetica (70,0%).

Nel dettaglio dei titoli di studio aumenta, rispetto al mese di novembre 2024, la difficoltà di reperimento di personale laureato, che coinvolge il 51,7% delle domande di lavoro; l’indirizzo chimico-farmaceutico evidenzia le problematiche maggiori, con una quota di assunzioni programmate che rischia di rimanere scoperto del 92,5%, seguito, a considerevole distanza, dagli indirizzi sanitario e paramedico (65,9%) e insegnamento e formazione (62,9%).

Le imprese lamentano elevate difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS, 65,7%).

A livello secondario (48,6%) le imprese segnalano difficoltà inferiori a quelle riscontrate complessivamente in Piemonte: rischia di rimanere scoperto rispettivamente il 70,1%, 64,3% e 64,2% delle assunzioni riguardanti gli indirizzi socio-sanitario, costruzioni ambiente e territorio e meccanica, meccatronica ed energia.

Difficoltà di reperimento superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (51,2%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi riparazione dei veicoli a motore (80,1%), benessere (70,8%) e meccanico (67,1%).

comunicato stampa

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