Attualità - 15 dicembre 2024, 17:27

Alba scende in piazza per Issa e Mamadou, giovani migranti morti per intossicazione da monossido di carbonio in un casolare

A organizzarlo il collettivo Mononoke, in corso la manifestazione

È in corso per le vie del centro della Città di Alba il corteo , organizzato dal collettivo Mononoke, cper ricordare i due giovani migranti, Issa Loum e Mamadou Saliou Diallo, morti tragicamente per intossicazione da monossido di carbonio in un casolare abbandonato alle porte della città. Una tragedia che ha sollevato interrogativi e accuse verso le istituzioni, la società civile e il sistema di accoglienza.

Durante il percorso, slogan e interventi punteranno il dito contro un sistema che, secondo il collettivo, avrebbe responsabilità indirette nella morte di Issa e Mamadou. “Non si può accettare che due giovani siano costretti a cercare riparo in condizioni così precarie. Questo non è un caso isolato, ma il risultato di un insieme di politiche e atteggiamenti che marginalizzano i più deboli”, hanno dichiarato i promotori.

Tra i temi affrontati durante la manifestazione, il collettivo denuncia il presunto razzismo diffuso nella società locale, sottolineando come le difficoltà dei migranti a trovare alloggi siano spesso legate a pregiudizi radicati. “C’è una responsabilità collettiva che non possiamo ignorare. Quando si sbattono porte in faccia ai migranti in cerca di casa, si alimenta un circolo vizioso di esclusione e abbandono”, spiegano dal megafono.

Anche le politiche locali e nazionali finiscono nel mirino dei manifestanti, che accusano le amministrazioni di cecità di fronte all’emergenza abitativa e lavorativa che interessa molti migranti sul territorio. “Da anni denunciamo condizioni di sfruttamento nel settore agroalimentare e una gestione dell’accoglienza insufficiente. Questa tragedia è la punta di un iceberg che non si può più ignorare”, aggiungono.

Non manca un appello alla Chiesa, spesso impegnata nell’accoglienza, ma accusata di fare troppo poco rispetto alle necessità. “La riduzione dei posti letto nelle strutture di accoglienza e la chiusura estiva del centro di prima accoglienza sono segnali di una gestione che deve essere ripensata in modo più inclusivo e strutturato”.

Il corteo si concluderà con un momento di silenzio e raccoglimento, seguito da un appello a un maggiore impegno collettivo per evitare che tragedie come quella di strada Gamba di Bosco possano ripetersi: Giustizia per Issa e Mamadou non significa solo ricordare, ma agire per cambiare un sistema che lascia indietro i più vulnerabili, concludono gli organizzatori.


 

redazione