Un "forte impegno in Italia", in particolare un "ruolo centrale" per Mirafiori e ancora: "2 miliardi di investimenti negli stabilimenti della Penisola per il 2025 e 6 miliardi di acquisti presso i fornitori che operano in Italia".
Ecco la sintesi del Piano Stellantis per il Paese che nel pomeriggio di oggi Jean Philippe Imparato, responsabile Europa del Gruppo, ha illustrato al ministro del Made in Italy e dell'indutria, Adolfo Urso, in occasione dell'incontro presso il dicastero del Mimit. Un Piano, ha precisato il manager francese salito alla ribalta dopo l'addio di Carlos Tavares, che "non prevede aiuti pubblici: tutti gli investimenti sono finanziati con risorse proprie''.
Futuro, ma anche presente
Ma accanto ai piani per il futuro, Imparato ha voluto rivendicare anche quanto fatto fin qui da Stellantis: "Abbiamo investito di più in Italia: 10 miliardi nel 2021-2025, che salgono a 40 miliardi considerati anche gli acquisti da fornitori operanti nel Paese'' e ogni stabilimento ''ha un piano di produzione di modelli che coprono i prossimi anni e arrivano al 2032''.
Mirafiori resta centrale
Ma tutta Torino, chiaramente, dal vertice romano attendeva soprattutto rassicurazioni sul futuro di Mirafiori. E Imparato non si è tirato indietro: ha infatti ''confermato il ruolo centrale di Torino: Mirafiori sarà sede della regione Enlarged Europe, centro globale della divisione veicoli commerciali, al momento unico sito al mondo per i test di sviluppo delle batterie elettriche e hub produttivo della nuova generazione della 500 ibrida e della futura 500 elettrica''.Non solo: il Gruppo starebbe valutando anche l'ipotesi di aumentare la produzione delle trasmissioni eDct (la parte di stabilimento alla cui inaugurazione fu scattato il famigerato "selfie" con Cirio e Lo Russo) fino a 900mila unità.
Modelli, missioni e il cuore dell'Europa
Si tratta, in sostanza, di un piano ad ampio raggio: alla 500 ibrida ormai in arrivo a fine 2025 si affiancherà anche una nuova generazione di 500 che punta ad arrivare almeno fino al 2032-2033. I cambi ibridi che oggi vengono realizzati per Alfa Romeo Junior, Fiat 600, Jeep Avenger, Citroen C4, Peugeot 2008 - come detto - saliranno prima a 600mila all'anno e poi a sfiorare il milione. Senza dimenticare tutta la partita dell'Hub dedicato all'Economia Circolare, dopo i numeri che già nei giorni scorsi avevano fissato a 10.000 motori e 10.000 cambi lavorati nel primo anno di attività, oltre ad aver rigenerato 1.000 batterie, ricondizionato 5.000 veicoli e lavorato 1,8 milioni di componenti.
Ma non un certo impatto lo avrà anche la decisione di stabilire a Torino il centro decisionale per l'Europa, "un segnale della centralità dell'Italia", oltre all'hub internazionale di Pro One, divisione veicoli commerciali che sta dando buoni risultati anche in termini economici. E ancora: il GrEEn-campus, per la trasformazione dei luoghi di lavoro e il Battery Technology Center.
Urso: "Oggi l'Italia può cambiare la politica industriale europea"
"Oggi l'Italia può cambiare la politica industriale europea", ha commentato il ministro Urso in apertura di incontro. "Siamo in prima linea per superare le ideologie del green deal e realizzare finalmente un approccio pragmatico e realistico, capace di coniugare la sostenibilità ambientale con le esigenze produttive e sociali del nostro sistema industriale".
Cirio: "Cambio di passo che aspettavamo"
Soddisfatto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, che insieme alla vicepresidente Elena Chiorino commenta: “E' arrivato il cambio di passo che tanto attendevamo e a cui lavoriamo da anni. Si tratta di un buon punto di partenza che però deve essere attuato con rapidità, concretezza e azioni su cui vigileremo giorno per giorno. È positiva la conferma della centralità dell’Italia nelle produzioni di Stellantis e l’individuazione di una precisa identità produttiva per ciascuno degli stabilimenti italiani con la garanzia dei livelli occupazionali”.
“Positivo per Mirafiori e per il Piemonte il riconoscimento della centralità del nostro sito produttivo. Torino viene individuata come quartier generale e centro direzionale e finanziario - dove avrà la sua sede operativa anche l’ingegnere Imparato - e hub internazionale per i veicoli commerciali. Incoraggianti prospettive poi per l’indotto, per il quale Stellantis conferma l’impegno ad acquistare circa 6 miliardi di fornitura nel 2025, come accaduto nel 2024. Inoltre l’azienda ha comunicato l’istituzione di struttura di missione, con un referente specifico, che si interfacci con le aziende italiane. Abbiamo ottenuto da Stellantis la conferma del secondo modello a Mirafiori, che sarà anticipata all’autunno 2025. Per la prima volta si è inoltre discusso di volumi: si prevede una produzione tra le 90 mila e le 100 mila unità per questo nuovo modello, con due turni produttivi. Un dato che, insieme all’attuale produzione della 500 elettrica, proietta lo stabilimento verso le 120-130 mila unità annue, avvicinandosi all’obiettivo condiviso di 200 mila veicoli fissato con sindacati e associazioni datoriali".
Lo Russo: "
Anche il sindaco Stefano Lo Russo rileva come dal tavolo siano arrivate "conferme per Torino, individuata come centro decisionale per l’Europa del gruppo e l’impegno a dare il via alla produzione della 500 ibrida a Mirafiori entro la fine del 2025 come precedentemente annunciato. Sono convinto che si apra una nuova fase per Stellantis e auspichiamo che questa possa davvero riaffermare la centralità di Torino e di Mirafiori all’interno delle politiche del gruppo, proseguendo la strada intrapresa e magari avviando la produzione di un nuovo modello".
Rinaudo: "Spazio anche a nuove produzioni"
Tra i sindacati non manca chi esprime soddisfazione: "Accogliamo con favore il cambio di clima al tavolo nazionale Stellantis e l’incremento delle risorse per il 2025, passi importanti per affrontare le sfide attuali, - dichiara Sara Rinaudo, segretaria territoriale di Fismic Confsal Torino - tuttavia, serve un piano chiaro di rilancio per Maserati, essenziale per la competitività globale del brand. Il lancio della 500 ibrida a Mirafiori e della nuova 500e nel 2030 è un segnale positivo così come le assegnazioni per l'eDCT, auspichiamo ci possa essere spazio per ulteriori produzioni e investimenti. Torino deve restare un centro di eccellenza nel settore automotive". "Inoltre - aggiunge -, rimane urgente il tema degli ammortizzatori sociali, molti in scadenza. Chiediamo con forza di rivedere i limiti attuali per garantire supporto ai lavoratori e un futuro sostenibile al nostro polo industriale".
Airaudo: "Governo Elkamoni"
Decisamente più critico Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte: "Imparato? Un buon commerciale, ma anche un buon politico. Ma oggi abbiamo assistito a una rappresentazione del governo Elkamoni (la crasi tra Elkann e Meloni, ndr): siamo di fronte all'ovvio perché se il mercato dell'elettrico si stringe è chiaro che bisogna produrre anche le auto ibride. A Mirafiori rimane una Maserati che è sopravvissuta a quello che fu il polo del lusso, ora destinato a Modena. Ma a Torino resta ancora cassa integrazione per il 2025, in attesa della risposta del mercato e del nuovo ceo. Troppo poco per dire che Torino è centrale".
Uliano: "Svolta nei rapporti, ma manca Maserati"
“L’incontro di oggi rappresenta un momento di svolta nei rapporti con l’azienda dopo l’uscita dell’ad - dice il Segretario generale di Fim Cisl, Ferdinando Uliano -. Le novità emerse oggi rappresentano un elemento di certezza sulle prospettive e sui volumi a cui si aggiungono novità legate all’ibridizzazione dei modelli e l’impegno sull’indotto". Perplessità ancora su Maserati: "Non ci sono stati chiarimenti da parte dell’azienda, oggi siamo sotto le 10mila unità vogliamo capire quale piano l’azienda ha per questo importante marchio e quanto incida sugli stabilimenti di Modena, Mirafiori e Cassino".
Lazzi: "Mirafiori centrale non basta"
Severo anche Edi Lazzi, segretario generale Fiom Cgil Torino: "I dirigenti Stellantis ribadiscono la centralità di Mirafiori per l'ennesima volta e sono ormai anni che ce lo sentiamo dire. Il punto non è dichiarare che Mirafiori è strategica, ma quello di realizzare fatti concreti per il suo rilancio. Noi come sindacati abbiamo già detto cosa servirebbe, ovvero nuovi modelli per arrivare a 200 mila unità all'anno, assunzioni di giovani per evitare la consunzione di Mirafiori e un piano preciso per gli impiegati e tecnici. Non mi risulta che questi punti siano stati toccati all'incontro e che degli impegni siano stati presi. Quindi per quanto mi riguarda, si tira dritto con queste richieste e le iniziative a sostegno per un loro ottenimento nel più breve tempo possibile".
Paone: "Confermato quel che si sapeva"
Pragmatico anche Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino: "Oggi Stellantis ha confermato ciò che sapevamo, cioè che il 2025 sarà un anno molto complicato per i lavoratori di Mirafiori e dell'indotto auto torinese. E' sempre più urgente attivare il piano di ammortizzatori sociali e riqualificazione professionale dei lavoratori del settore automotive annunciato dalla Regione Piemonte. Quello strumento è fondamentale per gestire il 2025 in attesa che parta la produzione della 500 ibrida".
"Resta la consapevolezza - conclude Paone - che, per garantire il futuro di Mirafiori, allo stabilimento serviranno altri modelli".
Spera: "Riavviare architettura produttiva"
“Noi sosterremo il settore automotive Italiano, Stellantis deve riavviare la nuova architettura produttiva, possiamo e dobbiamo rimettere sulla giusta strada l'auto italiana facendolo insieme in Europa. Per l’Ugl Metalmeccanici il momento delle decisioni è maturo, è il tempo giusto della responsabilità facendo squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali”, ha aggiunto il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera.