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Cronaca | 17 dicembre 2024, 06:58

Inviò ad amici e parenti le foto intime della ex: l'accusa chiede di condannarlo a un anno e due mesi di carcere

Le immagini partirono da una Sim albanese, dirette anche al nuovo compagno della donna. Secondo il pubblico ministero l’imputato agì per vendetta dopo essere stato lasciato

Il tribunale di Cuneo (foto Mattia Benozzi)

Il tribunale di Cuneo (foto Mattia Benozzi)

“Chi aveva la disponibilità delle fotografie era lui. Chi altri le aveva? Nelle carte processuali non si è trovata una benché minima traccia di altre persone. La signora ha spiegato che erano foto fatte nel 2014 e scattate per lui, allora suo fidanzato. Erano scatti chiaramente privati e che la stessa vittima non aveva dato ad altri”.

Non ha usato mezzi termini il pubblico ministero per ricostruire la triste vicenda approdata in Tribunale a Cuneo dopo la denuncia di una donna a carico del suo ex, accusato di revenge porn.

L’uomo avrebbe agito per vendicarsi dopo che lei nel 2021 lo aveva lasciato, inoltrando quelle foto anche ai parenti e al nuovo compagno della donna. “L’agire dell’imputato è una ritorsione - ha continuato il pubblico ministero - chi è l’unico che aveva interesse a diffondere le immagini, perché nutriva il massimo risentimento verso la persona offesa? Chi aveva interesse a mandare quelle foto al nuovo compagno? Lui, che voleva screditarla, dicendogli ‘guarda chi ti sei messo in casa’".

Per G.M., l’imputato, la pubblica accusa ha chiesto 1 anno e 2 mesi di carcere oltre al pagamento di 6mila euro di multa.

Di contro, la difesa dell’imputato, chiedendone l’assoluzione, ha sostenuto che non si sarebbe raggiunta la prova della provenienza di quelle foto, in quanto inviate da una Sim albanese, mai riconosciuta dal suo assistito. Inoltre, ha ricordato il legale, nell’udienza in cui alla donna venne offerto un risarcimento per rimettere la querela, in un primo momento si disse d’accordo ma poi, ci ripensò: “Una decisione – ha concluso l’avvocato - da cui non si può tornare indietro, perché la remissione non è ripetibile”.

Il giudice pronuncerà la sentenza il 30 dicembre.

CharB

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