Riceviamo e pubblichiamo.
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Robaldo ha da poco illustrato lo stato di salute dell’ente (leggi qui), schiacciato tra l’incompiuta riforma Delrio e la manovra lacrime e sangue del governo Meloni
Non si prevede nulla di nuovo e di buono dunque per viabilità, trasporti, edilizia scolastica, protezione civile, personale, ambiente, acqua, energia e rifiuti della Granda.
L’ha detto il presidente Robaldo nella conferenza stampa di fine anno, ricordando quanto ha fatto nei primi due anni di mandato, grazie al contributo gratuito di un gruppo di consiglieri che, seppur articolato e differenziato nelle sensibilità politiche e territoriali, è stato generoso e leale.
Oggi il quadro politico è molto cambiato rispetto al 2022, quando il sindaco di Mondovì divenne presidente con l’appoggio delle amministrazioni di centro e di centrosinistra e contro il candidato della destra.
Qualche mese fa infatti Luca Robaldo ha smesso i panni istituzionali di chi ha cercato di fare sintesi tra diversi e ha indossato quelli di artefice e capo politico della Lista civica Cirio presidente.
Ciononostante ha annunciato ai giornalisti presenti che al termine delle consultazioni tra i gruppi consiliari procederà all’assegnazione delle deleghe e finalmente alla nomina del vicepresidente.
Una buona notizia che tutti noi militanti, dirigenti ed amministratori di centrosinistra attendiamo da quel lontano 2022 quando, in cambio del nostro appoggio, promise la vicepresidenza a Davide Sannazzaro.
Ci aspettiamo un riconoscimento per il lavoro svolto dai nostri sindaci e consiglieri e il coinvolgimento su temi strategici per la Granda, come la viabilità, le infrastrutture e i trasporti.
Dopo la sbornia elettorale sarebbe infatti auspicabile il ritorno a una impostazione istituzionale, sicuramente più adatta al governo di un ente di secondo livello.
Per La Nostra Provincia,
Marco Bertone
Mauro Calderoni
Guido Lerda
Ernesto Principe