Attualità - 20 dicembre 2024, 18:43

Dare accoglienza a chi dorme per strada anche d’inverno: in Prefettura un “tavolo sociale”  coi sindaci delle sette sorelle

Comuni, Asl, consorzi, terzo settore e forze dell'ordine convocati dal prefetto Savastano per delineare i contorni delle problematiche registrate nei diversi territori e illustrare iniziative e percorsi in atto.

L'incontro tenuto questa mattina in Prefettura

Un “tavolo sociale” a tutela delle persone più deboli e fragili si è svolto questa mattina in Prefettura a Cuneo, convocato dal prefetto Mariano Savastano

A tema la problematica dei senza tetto e della loro protezione nella stagione invernale. All’incontro sono stati invitati i sindaci e gli assessori competenti delle sette sorelle (Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano), le Asl CN1 e CN2, i Consorzi socio-assistenziali, le Caritas del territorio e la Croce Rossa.  Al tavolo anche il questore di Cuneo, i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, la consigliera regionale Giulia Marro.

In un articolato giro di tavolo, le diverse voci hanno avuto modo di delineare i contorni delle problematiche registrate nei territori e di illustrare le iniziative e i percorsi in atto.

È emerso che, come per il resto del territorio nazionale, la povertà e la fragilità da problemi emergenziali sono diventati componente persistente soprattutto nelle città più grandi e che iniziative nate per affrontare alcune urgenze, si sono trasformate in risposte permanenti. Così, per esempio, a Cuneo: il ricovero della Croce Rossa, nato per rispondere all’emergenza freddo, è diventato ricovero di accoglienza aperto tutto l’anno.

Punti di informazione, unità di strada, centri di accoglienza, mense, servizi di distribuzione abbigliamento, assistenza sanitaria sono tra le iniziative messe in campo, in dimensioni e misure diverse, nelle città. A risultare efficace è la rete tra istituzioni comunali, enti, associazioni ecclesiali e di volontariato che hanno strutturato dal basso una collaborazione efficace che riesce, seppure non senza fatica e non sempre per tutti, a garantire una accoglienza.

Alcuni nodi si stanno aggravando sul territorio. Il primo è il problema casa: si registra una emergenza abitativa che, a fronte di alloggi vuoti e sfitti, vede persone, anche con contratto di lavoro e residenza, non riuscire a trovare casa. A crescere sono anche gli sfratti per persone a basso reddito, mentre è scarsa la disponibilità di abitazioni di residenza sociale rispetto al numero di richieste. 

Una seconda criticità è legata al percorso per i migranti regolarmente presenti, che terminano l’iter del Sistema Accoglienza Integrazione (SAI): ci sono persone che non hanno ancora trovato autonomia ma ricadono, da un giorno all’altro, sul territorio, senza che ci siano misure e percorsi strutturati per accompagnarle. 

Una terza difficoltà è rappresentata, in numero crescente, dalle persone che vivono fragilità sul piano psicologico e psichiatrico, oppure dipendenze (dall’alcool e dagli stupefacenti): sono persone che non possono essere coinvolte in percorsi lavorativi e abitativi autonomizzanti, in assenza di una disponibilità personale a intraprendere percorsi terapeutici che li pongano in condizione di uscire dalla precarietà e dalla marginalità. Ciascuna di queste criticità genera persone nella marginalità che poi bussano ai centri di accoglienza notturna e che, se non trovano posto, devono dormire per strada.

“La riunione di questa mattina è stata molto utile per condividere sul tavolo del Prefetto le problematiche che affrontano i Comuni e per conoscere come si lavora nelle altre città”, ha commentato la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero. “Cuneo fa un lavoro enorme di accoglienza, grazie a una collaborazione consolidata con tanti attori del territorio, che ringrazio profondamente. Rispetto all’emergenza freddo, ringrazio la Prefettura che ha accordato la disponibilità a usare lo spazio con i circa 20 posti-letto che il Comune ha reso disponibili per l’accoglienza dei migranti in arrivo sul territorio. Sappiamo che, se gli spazi Croce Rossa e Caritas già attivi si riempiranno, lì avremo una soluzione. La disponibilità a fare di più e meglio per garantire riparo a tutti è evidentemente piena. Ho però anche chiesto al prefetto di farsi portavoce del territorio di una problematica dalle dimensioni in crescita che le nostre risorse faticano ad affrontare con la adeguata dignità e cura”.

“Sono contento del lavoro della mattinata – il commento del Prefetto Mariano Savastano – che ha visto una condivisione a livello provinciale molto proficua. E ha visto anche l’attivazione immediata e concreta delle città per trovare modi con cui aumentare la capienza di accoglienza. Penso soprattutto a Cuneo e ad Alba. Serviranno ulteriori approfondimenti, città per città, per identificare le giuste risposte a necessità più puntuali. Il tavolo resta quindi aperto, sia per la portata delle problematiche evidenziate sia perché la metodologia dell’approccio condiviso ed interdisciplinare può portare a delineare soluzioni concrete ed efficaci”.

C. S.