Attualità - 20 dicembre 2024, 18:00

Pendolari esasperati sulla linea Alba-Ciriè: si studia “lo sciopero del biglietto”

La SFM4 si conferma una delle linee peggiori d’Italia, dopo la recentissima bocciatura del rapporto Pendolaria 2025. Cancellazioni e ritardi anche questa mattina

Un’altra mattina di passione per i pendolari della linea SFM4. Tra treni cancellati, ritardi consistenti e un servizio che sembra non migliorare, la situazione è ormai critica. A denunciare la gravità della situazione è il Comitato Pendolari Torino Caselle Cirié Alba, che riceve quotidianamente segnalazioni di disservizi. La linea è stata inserita dal rapporto Pendolaria 2025, stilato da Legambiente, tra le peggiori d’Italia, un dato che pesa sulle spalle dei viaggiatori costretti a fare i conti con un sistema inefficiente.

“Il problema principale sono i treni fatiscenti e i continui guasti,” spiega Antonio Fusà, rappresentante del Comitato. “Abbiamo chiesto alla Regione e a Trenitalia di garantire bus sostitutivi, perché lasciare le persone al freddo è inaccettabile. Se pago un biglietto per andare da Torino ad Alba, non posso trovarmi bloccato a Bra senza alternative".

Secondo il Comitato, i problemi si aggravano per la lentezza degli interventi di manutenzione e per l’obsolescenza delle infrastrutture. “C’è un ponte a Monticello che limita la velocità dei treni: prima si viaggiava a 30 chilometri orari, ora siamo a 60, ma la riparazione definitiva non è ancora avvenuta”, aggiunge Fusà.

Non mancano le critiche per la gestione della linea durante il periodo invernale. “Il gelo influisce sulle prestazioni e ogni tanto si verificano guasti legati alle basse temperature", denuncia Fusà. “I nuovi treni sono ancora in costruzione, dicono che li avremo entro la fine dell’anno, ma fino ad allora i disagi restano.”

La prospettiva di miglioramento sembra lontana. “Forse ne usciremo tra la primavera e l’estate, ma nel frattempo molti pendolari scelgono l’auto, con un impatto ambientale negativo. In Piemonte l’inquinamento atmosferico è già un problema serio”, conclude Fusà.

Nel tentativo di sollevare l’attenzione sul problema, il Comitato sta valutando forme di protesta legali ma simboliche, come uno sciopero del biglietto, per evidenziare l’insostenibilità della situazione e chiedere interventi concreti

Daniele Vaira