In un tempo, quello presente, in cui siamo circondati guerre e sofferenze, il rischio è rimanere travolti dalla “riduzione antropologica del mistero del Natale”, che limita questo importante avvenimento ad una sola giornata che “i media porteranno in ogni casa in tempo reale”. Il Vescovo Cristiano Bodo invita a riflettere se il Natale sia davvero soltanto questo, se “è questa la bellezza che salva l’uomo”. Per introdurre alla riflessione mons. Bodo riprende alcuni spunti della nostra storia cristiana: l’evangelista Giovanni con “il Verbo si è fatto carne” (Gv. 1, 14), il genio di Agostino con “l’Eterno si è fatto tempo, perché tu diventassi eterno”, l’evangelista Luca con “mentre si trovavano in quel luogo, Maria diede alla luce il figlio suo primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” (Lc 2, 7).
In questi termini è possibile, per noi cristiani, recuperare il vero significato del Natale: “sul fluire inarrestabile del tempo c’è “l’oggi” di Dio, la data del dono. La matassa umana, intrecciata di guerre e di pace all’ombra dei poteri violenti del bimbo infatti, nato ai margini, è il “Salvatore”. E’ Lui il nome della speranza”.
“Le radici della speranza, prima di ramificare nel cuore dell’uomo, stanno nel cuore di Dio. E la verità del Natale è soprattutto questa: il cuore di Dio ha cominciato a battere nel grembo della storia. Solo così la fede credente non può non diventare amore solidale, perché il Natale è l’epifania del miracolo dell’amore verso tutti gli uomini, a partire dagli ultimi della terra. Auguro un sereno Natale 2024, ricco di gioia e di speranza per tutti”.