Un messaggio natalizio politico particolarmente perfido quello che l’ex ministro leghista Domenico Comino, ora segretario piemontese del Partito Popolare Autonomista del Nord, ha rivolto ieri via social. Comino se l’è presa con Riccardo Molinari, segretario della Lega Salvini premier in Piemonte e capogruppo alla Camera, per il maxiemendamento da lui proposto (e approvato a maggioranza) al testo della legge finanziaria.
“Per chi non è addetto ai lavori, l’emendamento – ha spiegato Comino – significa spostare fondi da un capitolo all’altro del bilancio. In questo caso Molinari, alessandrino, dunque mio corregionale, eletto in Piemonte, ha chiesto e ottenuto su diktat del suo segretario e ministro dei Trasporti Matteo Salvini di togliere un milione e 400 milioni di euro alle Province e agli Enti locali per dirottarli alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina”.
Per Comino si tratta di una decisione che penalizzerà fortemente anche il Piemonte e le sue Province, che avranno meno risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade. “Una scelta fatta in un momento in cui il Piemonte – ha evidenziato Comino - è assillato da un isolamento stradale e ferroviario senza procedenti, con i noti problemi dei tunnel del Tenda, del Frejus, del Monte Bianco, dell’autostrada Torino-Savona e dell’eterna incompiuta Asti –Cuneo”.
E poi la stoccata finale a Molinari: “Da un piemontese ci si sarebbe aspettati ben altro, ma tant’è – ha concluso Comino – questo è ciò che passa oggi il convento romano”.