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Politica | 30 dicembre 2024, 12:35

Dodici mesi di politica in Granda: nel 2024 la grande tornata di europee, regionali e amministrative ma anche il rinnovo dei vertici Crc

Al voto di giugno vittoria strabordante del centrodestra trascinato da Cirio. Per quanto concerne le amministrative la novità più rilevante è stata la riconquista di Alba da parte del centrosinistra. A Gola le redini del “forziere” della Granda

Luca Robaldo e Alberto Cirio

Luca Robaldo e Alberto Cirio

Un anno fa, di questi giorni, gettando uno sguardo su quello che sarebbe stato - politicamente parlando – il 2024 lo avevano previsto come l’anno della “tempesta perfetta” per via della concomitanza delle elezioni europee, regionali e comunali insieme al rinnovo dei vertici della Fondazione Crc.

In effetti, sono stati questi i passaggi salienti della vita politica in Granda nell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle.

Cominciamo dall’ampia tornata elettorale.

Con le europee del 9 giugno, il Cuneese ha perso l’unico europarlamentare europeo che esprimeva, la leghista Gianna Gancia (foto sotto).

Il “paracadute” offertole dal suo partito le ha comunque consentito di tornare in Regione, candidata nel listino del presidente Cirio.

Le elezioni regionali hanno visto nella Granda una netta vittoria dei partiti di centrodestra, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, cui si è aggiunta la Lista Cirio, trascinata dal presidente forzista albese Alberto Cirio.

È stata proprio la Lista Cirio, in casa nostra, la vera sorpresa: Marco Gallo (foto sotto), odontoiatra, sindaco uscente di Busca, è risultato il più votato con 8.347 preferenze personali. Un vero exploit.

La sua designazione ad assessore ha consentito il subentro del primo escluso, l’albese Daniele Sobrero.

Fratelli d’Italia, primo partito, ha mandato in Regione Paolo Bongioanni e Claudio Sacchetto (eletto nel listino). A seguito della nomina ad assessore all’Agricoltura di Bongioanni è subentrata la morettese Federica Barbero Invernizzi.

Forza Italia, oltre al presidente Cirio, ha visto riconfermato il consigliere uscente e coordinatore provinciale Franco Graglia.

La Lega, pur a fronte di un calo consistente di consensi, oltre a Gianna Gancia, ha avuto la riconferma dell’’assessore uscente alla Sanità Luigi Genesio Icardi.

I partiti di opposizione hanno mandato in Regione due rappresentanti: il sindaco uscente di Saluzzo e segretario provinciale del Pd Mauro Calderoni, secondo eletto con 7.600 preferenze, e l’esponente di Alleanza Verdi Sinistra Giulia Marro.

Una pattuglia considerevole come non si registrava da tempo, che vede nella stanza dei bottoni, oltre al presidente Cirio, due assessori regionali cuneesi: Gallo (Montagna) e Bongioanni (Agricoltura).

Per quanto riguarda le elezioni amministrative, tra i 172 Comuni chiamati al voto, c’erano quattro delle sette sorelle: Alba, Bra, Fossano e Saluzzo.

La vera sorpresa è stata la capitale delle Langhe, feudo elettorale del presidente Cirio, che ha visto l’elezione a sindaco del giovane esponente Pd Alberto Gatto (foto sotto).

Fossano, con la riconferma del leghista Dario Tallone, è l’unica tra le maggiori città della provincia ad avere ora una maggioranza omogenea a quelle nazionali e regionali.

Gli elettori di Bra e Saluzzo hanno confermato al primo turno il centrosinistra civico.

Nella città della Zizzola, Gianni Fogliato ha iniziato il suo secondo mandato, mentre l’antica capitale del Marchesato ha visto un passaggio di consegne tra Calderoni e Franco Demaria, vicesindaco uscente.

Non sono state interessate dal voto, nel corso del 2024, Cuneo, Mondovì e Savigliano.

Ancora da menzionare le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale svoltesi il 29 settembre, che hanno visto misurarsi nell’urna (in un’elezione di secondo grado) tre liste: due di centrodestra, “Ripartiamo dalla Granda”, in cui erano candidati amministratori delle tre forze politiche FI, FdI e Lega, e una di connotazione più centrista “Patto civico per la Granda”, che ricalcava a grandi linee la Lista Cirio delle regionali  e una di centrosinistra “La Nostra Provincia”.

Si sono aggiudicate quattro seggi ciascuna, ma va da sé che otto consiglieri fanno riferimento alla medesima area politica.

Esce rafforzata la componente moderata del centrodestra, mentre FdI, primo partito alle regionali, elegge un solo consigliere provinciale e la Lega manca il seggio.

Nella tarda primavera, ricordiamo, c’è stata anche la “madre di tutte le battaglie” che aveva in palio le chiavi del “forziere” della Granda, vale a dire la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

Una questione che non avrebbe dovuto avere una stretta attinenza politico- partitica ma che invece, in questa occasione, è stata giocata in maniera muscolare dal centrodestra, forte della vittoria alle regionali.

Sono scesi direttamente in campo i presidenti della Regione, Alberto Cirio e della Provincia, Luca Robaldo, i quali hanno avuto buon gioco – grazie anche a incertezze e divisioni nel centrosinistra e allo scarso ruolo esercitato dalle amministrazioni interessate - a portare al vertice il loro uomo, Mauro Gola (foto sotto), già presidente prima di Confindustria Cuneo e poi della Camera di Commercio.

Una partita che si è rivelata tumultuosa, quella della Fondazione Crc, fatta di passaggi (da taluni ritenuti arditi) che, a distanza di mesi, restano motivo di mugugni e che qualcuno ancora agita come possibili ragioni per eventuali ricorsi.

Giampaolo Testa 

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