Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore,
ho letto con attenzione la lettera pubblicata nei giorni scorsi riguardo le difficoltà di pagamento del pedaggio sulla A33, l'autostrada Asti-Cuneo, e mi unisco agli altri lettori per esprimere il mio sconcerto. Le "spese extra" richieste dal gestore autostradale superano spesso il valore stesso del pedaggio, trasformando una procedura semplice in una vera odissea.
La totale assenza di cartelli esplicativi o indicazioni per chi transita senza Telepass è sconcertante. Gli utenti, ignari delle complicazioni burocratiche che li attendono, si trovano spaesati. Un pedaggio che un tempo si risolveva con 30 secondi e due monete nel cestello di un casello automatico è ora un labirinto di procedure online e attese frustranti.
Il sistema "free flow", che dovrebbe semplificare la vita, si è trasformato in un "cash flow" per il gestore.
Il sito della concessionaria è malfunzionante: non memorizza i dati, non mostra i transiti in tempo reale e rende macchinosa anche la funzione di pagamento una tantum. Persino registrare il proprio veicolo sulla piattaforma risulta inutile, poiché l'elenco dei transiti spesso non restituisce risultati.
Per un pedaggio di 2,69€, il cittadino deve affrontare costi extra di 3,65€, oltre a 1€ o 1,50€ per il bollettino postale. Nel mio caso personale, andata e ritorno sono costati 13,13€ rispetto ai 5,38€ importo effettivo del pedaggio autostradale.
Anche online la situazione è inaccettabile: per esperienza personale un transito effettuato a metà dicembre è comparso sulla piattaforma solo al quindicesimo giorno, con una spesa maggiorata di 2,58€, per un totale di 5,27€.
La vera domanda è: dov'è il vantaggio?
Se il vecchio casello rallentava solo per pochi istanti, questo nuovo sistema sembra progettato più per incrementare gli incassi che per agevolare i cittadini.
La scelta più immediata per molti è evitare del tutto l'autostrada, ma a quale prezzo? Tornare alle strade alternative significa allungare i tempi di viaggio e congestionare vie secondarie, con un impatto negativo sia sugli utenti che sulle infrastrutture locali.
Chiedo ai politici e ai gestori dell'infrastruttura: è davvero questa l'idea di progresso che avevate in mente? Perché a molti di noi, cittadini, sembra solo l'ennesima fregatura.
Distinti saluti,
Lettera Firmata