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Attualità | 04 gennaio 2025, 07:11

Il caso della Fibra ottica in Langa: “La rete c’è, ma non si può usare”

I lavori sono stati fatti, ma mancano i collegamenti. La segnalazione parte da Roddino, dove cittadini e imprese restano senza connessione in attesa del 2025

Il caso della Fibra ottica in Langa:  “La rete c’è, ma non si può usare”

"Un acquedotto senza acqua": così il sindaco di Roddino, Marco Andriano, descrive la situazione della fibra ottica nel suo comune. Nonostante il collaudo delle infrastrutture, che equivale a far pagare allo Stato un’opera apparentemente completata, la rete non è operativa. Questo lascia cittadini e imprese impossibilitati ad accedere al servizio, scoraggiando i professionisti dall’immaginare nuove prospettive lavorative in un paese che, secondo lo Stato, non sarebbe a rischio di desertificazione commerciale.

Il progetto prevede una rete passiva, già completata in diversi comuni, Roddino incluso. Tuttavia, l’assenza dei collegamenti necessari per renderla operativa condanna questi territori a un isolamento digitale. "Abbiamo un’infrastruttura collaudata, pagata, ma inutilizzabile", afferma il sindaco Marco Andriano. "È un paradosso inaccettabile in un’epoca in cui la connettività è essenziale per lo sviluppo economico e sociale. La competitività delle nostre aziende e dei nostri professionisti passa anche attraverso la digitalizzazione."

Secondo le comunicazioni ufficiali, i collegamenti tra i nodi della rete non saranno completati prima della seconda metà del 2025, con gravi conseguenze per le attività locali. "È una condanna alla marginalizzazione - aggiunge il sindaco-  in una comunità già fragile".

Il primo cittadino va nello specifico: "Il paradosso si aggrava con la dichiarazione di Open Fiber, che considera la rete disponibile alla 'vendita passiva'. Questo significa che il servizio potrebbe teoricamente essere commercializzato, ma solo se un provider privato decidesse di collegarsi autonomamente alla rete pubblica con una propria fibra. Una prospettiva più fattibile per comunità più grandi o interessanti dal punto di vista commerciale, ma molto più complessa per un piccolo paese come Roddino".

Prosegue Andriano: "Solo 15 giorni fa, grazie a un privato che ha partecipato a un bando comunale e a un intervento economico del Comune, è stata riaperta “La Bottega di Roddino”, l’unico negozio-bar del paese, situato nella 'Casa Colorata' Il Comune ha contribuito sistemando un locale nelle ex scuole e agevolando il gestore con un anno di affitto gratuito. Questo progetto è andato oltre il bando “Botteghe dei Servizi”, riservato ai paesi montani, che esclude Roddino per una differenza altimetrica di appena 5 metri, in base a una delibera regionale degli anni ’80 ormai obsoleta rispetto ai profondi cambiamenti socio-economici degli ultimi cinquant’anni".

Le considerazioni e le ricostruzioni sono puntuali e partono da lontano  "Negli anni ’80, Roddino contava tre bar, una scuola, due negozi e un distributore di benzina. Oggi il paese fa parte di quel 'mondo a parte' dove vigono le stesse regole di un capoluogo di provincia e i vincoli UNESCO, ma mancano servizi essenziali per giovani e anziani, come un trasporto pubblico efficiente e moderno. Chi fa impresa in un piccolo comune corre con una gamba sola, chi pensa di mettere su famiglia fa una scelta di sacrificio quotidiano".

"Roddino è un luogo dove è piacevole passeggiare nel fine settimana, ma dove vivere è sempre più complicato, quasi eroico. L’ultima legge finanziaria, che prevede un netto taglio per i comuni con meno di 1.000 abitanti, conferma come i piccoli comuni non siano una priorità per nessuno. Belli per la poesia", conclude amaramente il sindaco Andriano.

d.v.

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