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Attualità | 04 gennaio 2025, 13:16

Viaggio semiserio tra le infrastrutture della Granda: Buon anno e... buona fortuna!

Tunnel di Tenda, Cuneo-Asti, tangenziale di Fossano. E poi la variante di Demonte, i ritardi sulle ferrovie Cuneo-Ventimiglia, Cuneo-Torino e Alba-Ciriè: tutti problemi che i cittadini devono affrontare quotidianamente e che da decenni non trovano soluzione

Una delle più grandi incompiute della provincia di Cuneo resta la A33 Cuneo-Asti

Una delle più grandi incompiute della provincia di Cuneo resta la A33 Cuneo-Asti

Primi giorni del 2025. Ho deciso, faccio un giretto. 

Prima opzione, il mare. Destinazione Ventimiglia, passando per il Colle di Tenda. Arrivo a Limone, salgo fino al tunnel e... chiuso (Data inizio lavori novembre 2013, data fine lavori...). Ma non avevano detto che a Natale avremmo potuto attraversarlo in tutta sicurezza? Dovevo informarmi meglio. 

Chissà cosa mi sarò perso dall'altra parte? Chissà come sarà cambiata la strada al di là della galleria in questi quattro anni di lavori! Beh, non così tanto pare. 

Ok non si passa, vado verso Asti. A Cuneo abbiamo un'autostrada sapete? Si chiama A33 e hanno incominciato a costruirla con l'inizio del nuovo millenio. 

Entro a Cuneo, vado fino a Massimini di Carrù, rientro sulla A6 Torino Savona, esco a Marene e riprendo la A33. Un giro che "Zorro spostati proprio", ma pare fatto a fin di bene: "L'autostrada deve servire tutte le zone del territorio", spiegò un presidente della Provincia dell'epoca. Ora tiro dritto fino ad Asti. Dieci chilometri, arrivo a Cherasco e... stop. Non si passa. 

Mah sì, torno indietro. Tanto mi dicono che laggiù, nella piana albese, hanno messo un pedaggio che si chiama "Free Flow", ma che mica è tanto free e se non hai un Telepass son dolori.

Resto più vicino a casa, vado solo fino a Bra così poi posso fare ancora qualcos'altro. Tanto c'è la tangenziale di Fossano, non devo neppure attraversare la città. Ora sarà sicurissima, visto che dopo il crollo di un ponte nel 2017 (?!) l'avranno sicuramente rifatta tutta. Ho sentito che c'è stata persino un'inaugurazione. E invece no, mi tocca passare a senso unico.

Non mi resta che la montagna. Il Colle della Maddalena è un incanto, manca la neve ma magari sconfino. Arrivo a Demonte: cos'è 'sto imbuto? Due camions hanno "preteso" di passare contemporaneamente al centro del paese rimanendo incastrati. Mi dicono sia la normalità. Ma non dovevano fare la variante?

Vabbè, lascio l'auto e vado in treno. Provo di nuovo con Ventimiglia, mi hanno parlato di una ferrovia detta "delle Meraviglie". Pare che anche se ci sono pochi treni il panorama sia. Me lo godrò. Sono sul treno, ma non parte. Mi dicono che succede quasi tutti i giorni perche deve aspettarne un altro: ci sono pochi mezzi e vengono impiegati su più linee. Ora andiamo. Che succede? Ci fermiamo: "il treno è rotto, motori fusi".

Vado a Torino. Venti chilometri a binario unico da Cuneo a Fossano: il treno si ferma in aperta campagna. Impreco, mentre i miei compagni di viaggio, li chiamano "pendolari", mi guardano come fossi un alieno: "Succede quasi tutti i giorni". 

Provo la nuova linea metropolitana Sfm4 da Alba a Ciriè, un'altra che quei cattivoni di Legambiente ha classificato tra le peggiori d'Italia. Niente, un guasto a Santa Vittoria d'Alba, il treno è soppresso.

Non mi resta che l'aereo. Perchè Cuneo, la "splendida città del Piemonte con il sole di fronte", ha anche un aeroporto. Nel quale ti perderanno anche "i valigi", ma puoi andare in ogni parte d'Italia. E anche oltre. Non di mercoledì, è tutto deserto. Mi dicono che ora hanno messo due nuove destinazioni, Comiso e Trapani, mossa azzeccata per l'inverno. Ho tempo, scorro i dati di Assoaeroporti: i passeggeri transitati di qui nei primi undici mesi del 2024 sono stati 98.523. Un terzo di quelli del 2013, anno d'oro di Levaldigi quando 290.623 persone rischiarono di perdere i "valigi" pur di volare sotto casa.

Torno a casa e vado a fare una vasca sotto i portici di Corso Nizza, rigorosamente dal lato del Bar Corso.

Buon anno Cuneo e... buona fortuna!

Cesare Mandrile

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