A Torino per i primi bimbi nati del 2025 sono stati scelti i nomi di Boran, Jason, Noah, Aiyan, Benicio e Nicolo’ Filippo. Ad Alessandria il primo del 2025 è stato Francesco, mentre l’ ultima del 2024 Druthi. A Novi Ligure Noah e Olona. Miriam Haley a Biella. Gabriele ad Alba. Francesco a Savigliano, Alma a Cuneo. Marco l’ ultimo nato del 2024 a Asti. Dion è venuto al mondo a mezzanotte a Verbania.
Basta scorrere questa lista dei nomi per farsi un’ idea del Piemonte degli anni futuri. Sempre più multirazziale, sempre più legato al mondo della tv e dei social piuttosto che alle antiche tradizioni di tramandare il nome dei nonni per i neonati. Nessun giudizio morale o discriminatorio.
Lungi da me.
È il segno dei tempi. Io, come tutti i miei cugini, portiamo – come secondo nome – quello del nonno Saturno. Lui fu battezzato così, per ricordare l’ emigrazione di suo papà in Argentina e il suo viaggio sulla nave Saturnia.
La nostra famiglia, in Langa, era conosciuta come “quelli di Saturno”…mi pare difficile immaginare che le nuove generazioni ricordino i Kevin, i Boran, i Jason, le Miriam Halley, così come è finita la moda delle Patrizia, Barbara, Nadia, Martina, Sara, Dario, Daniele, Fabio, Giorgio e altri nomi in voga nei decenni più recenti.
Una volta i sacerdoti battezzavano i bambini solo con nomi di santi nel calendario. E all’anagrafe di fronte a nomi sconosciuti e improbabili non mancavano gli errori di registrazione, che seguivano il malcapitato per tutta la vita.
Sarà che sto invecchiando e che sono sempre più legato alle tradizioni, ma mi rendo conto che sarò uno degli ultimi a portare questo nome: Giuseppe. Me lo porto appresso, un po’ per caso e un po’ per ricordare un nonno che non ho mai conosciuto.