Dividendi per 750 milioni, che portano a quota 2,2 miliardi di euro il totale delle cedole distribuite alla famiglia industriale albese negli ultimi tre anni.
Riportato dalla stampa finanziaria nazionale e testimoniato da "documenti appena depositati in Lussemburgo", il dato è quello che riassume i versamenti effettuati a inizio 2024 da Schenkenberg – la holding di controllo della multinazionale con radici ad Alba e sede nel Granducato – a favore dei suoi azionisti. Ovvero alle società Bermic e M2J Holding, casseforti che fanno capo, rispettivamente, a Giovanni Ferrero, secondogenito del cavalier Michele e attuale presidente del gruppo, e agli eredi del compianto fratello Pietro.
Alla prima farebbe capo il 75% delle azioni del gruppo, mentre la seconda sarebbe titolare del restante 25%.
La maxi-cedola è arrivata a valere sul bilancio del 2023, esercizio nel quale Schenkenberg aveva potuto contare su una dote di utili da Ferrero International (controllata al 100%) per 645 milioni di euro.
I risultati di quest’ultima al 31 agosto 2024 verranno resi noti per la metà di febbraio, ma intanto è nota la quota di utili – 683 milioni di euro – già destinati a Schenkenberg.
Nel bilancio consolidato chiuso il 31 agosto 2023 Ferrero International aveva conseguito ricavi per 17 miliardi di euro, in crescita del 20%, occupando oltre 47mila dipendenti in 37 stabilimenti produttivi.
Nello scorso dicembre sono stati invece resi noti i risultati ottenuti al 31 agosto 2024 dalle controllate italiane del gruppo, che avevano archiviato l’esercizio con vendite per 1,8 miliardi di euro.