Agricoltura - 21 gennaio 2025, 12:35

Clima, per Coldiretti Cuneo è "indispensabile un piano sugli invasi"

Negli ultimi tre anni i cambiamenti climatici sono costati oltre 30 miliardi all’agricoltura italiana

È più urgente che mai realizzare un Piano nazionale sugli invasi per garantire acqua a imprese e cittadini durante i periodi di siccità e regimarla durante gli eventi alluvionali: negli ultimi tre anni, a causa degli effetti sempre più dirompenti dei cambiamenti climatici, l’agricoltura ha subìto danni per oltre 30 miliardi nel nostro Paese. È l’appello lanciato da Coldiretti in occasione della pubblicazione dello studio sulla rivista Science secondo il quale lunghi periodi di assenza o eccesso di precipitazioni hanno colpito quasi tutta l’Italia, Granda compresa, e sono diventati sempre più comuni.

Un fenomeno che trova peraltro conferma nel dato sulle temperature in Italia che, secondo ISAC CNR, ha visto il 2024 come l’anno più caldo di sempre, con 1,35 gradi in più rispetto alla media storica. Anche nella Granda le temperature dell’ultimo anno, molto piovoso dopo due anni di siccità estrema, hanno ancora una volta superato le medie degli ultimi trent’anni. Il risultato – spiega Coldiretti Cuneo – è un calo a doppia cifra per alcune colture del nostro territorio, dalle nocciole, che hanno visto crollare la produzione del 70%, seppur in maniera variabile da zona a zona, ai cereali, che hanno fatto segnare un calo del 30%.

Per sopperire a queste problematiche e per supportare le nostre imprese – sostengono il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, e il Direttore, Francesco Goffredoproponiamo da tempo la realizzazione di un Piano invasi, che permetterebbe non solo di assicurare l’approvvigionamento idrico durante i periodi di siccità, ma anche di ridurre gli effetti devastanti delle piogge e degli acquazzoni sempre più intensi, che aggravano il fenomeno dello scorrimento dell’acqua nei canali asciutti”.

Questi bacini – sottolinea Coldiretti Cuneo – sono prioritari non solo per l’agricoltura ma anche per l’ambiente e l’intera collettività, perché consentirebbero di raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla in caso di necessità. L’intento è di raddoppiare la capacità di raccolta dell’acqua piovana, rendendola disponibile per usi civili, per l’agricoltura e per la produzione di energia idroelettrica pulita. In questo contesto è essenziale anche il recupero e la manutenzione degli invasi già esistenti nel territorio.

È improrogabile la realizzazione di una rete di infrastrutture di trattenuta e accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le sempre più preziose riserve idriche, garantendo al contempo una migliore gestione del territorio in termini di prevenzione dai danni alluvionali” conclude il Presidente Nada.

comunicato stampa