“La Giornata della Memoria è un’occasione per ricordare non solo le vittime dell’Olocausto, i deportati e gli internati, ma anche coloro che si sono opposti al regime nazifascista e che hanno dato la vita per questa causa”.
È cominciato con le parole del Prefetto di Cuneo Mariano Savastano l’incontro di oggi, lunedì 27 gennaio, presso la Sala San Giovanni di Cuneo in occasione della Giornata della Memoria. Durante l’evento si è tenuta la cerimonia di consegna delle “Medaglie d’Onore” conferite alla memoria di 31 cittadini della provincia dal Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2006 n. 296, che ne prevede la concessione ai cittadini italiani, sia militari che civili, ed ai familiari, come in questo caso, dei deceduti che siano stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto come parte dell’economia di guerra.
Il Prefetto di Cuneo, dopo aver ringraziato i presenti per la partecipazione, ha sottolineato l’importanza della Giornata della Memoria. “Vogliamo ricordare quei tragici eventi della nostra storia perché ricordare significa condannare un evento tragico, chi non condanna è destinato a cadere nel rischio di ripetere la storia”.
L’importanza della memoria, secondo le parole del Prefetto, diventa ancora più importante in un mondo che oggi si trova in subbuglio per le guerre in Ucraina ed in Medio Oriente ma non solo, in un mondo in cui si ripetono genocidi e atti di odio e di violenza. Ha poi ricordato i fatti dell’8 settembre 1943, quando il governo Badoglio firmò l’armistizio mettendo fine all’alleanza con il regime di Adolf Hitler e cedendo le armi agli Alleati.
Fu il momento in cui militari e civili italiani, che scelsero di non arruolarsi tra le file naziste, vennero deportati e internati nei campi di lavoro in Germania: “Noi oggi consegniamo le medaglie d’Onore ai figli e ai nipoti di coloro che hanno sofferto e perso la vita per difendere la libertà e facendo ciò dimostriamo la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine”.
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A prendere la parola poi è stato Davide Marini, Comandante del secondo Reggimento Alpini di Cuneo, che ha ricordato quanto la Seconda Guerra Mondiale e l’alleanza italo-tedesca rappresentino una ferita indelebile nella storia delle Forze Armate italiane.
La scelta fatta dai militari italiani che hanno deciso di combattere contro l’occupazione tedesca e di lottare per la libertà, è molto simile alla scelta che i militari fanno ai giorni nostri, quando si impegnano nelle missioni di pace all’estero e quando prestano giuramento: “Perché i militari donano la loro vita? Perché loro hanno memoria. Memoria dei loro parenti, che in passato hanno fatto lo stesso”.
“La storia dei 700 mila italiani internati nei campi di lavoro in Germania e dei 40mila mai tornati indietro - ha ricordato Marini - fanno sì che ci si confronti con la memoria e che la loro storia rimanga indelebile. La lotta fatta dai nostri padri e dai nostri nonni è stata fatta per la difesa degli stessi valori che oggi fondano la nostra Repubblica: libertà, pace e democrazia”.
Dopo l’intervento di Marini è cominciata la consegna delle Medaglie d’Onore ai parenti dei cittadini italiani deportati in Germania nel settembre del 1943.
Questi gli insigniti cuneesi: Francesco Abrate (Fossano), Domenico Aragno (Fossano), Domenico Armando (Cervasca), Pietro Bagnasco (Centallo), Antonio Bailo (Magliano Alpi), Giuseppe Barbero (Argentina), Oreste Bertellini (Mantova), Mario Ferrai (Nuoro), Antonio Ferraris (Centallo), Francesco Garelli (Cuneo), Mario Grande (Canelli), Giuseppe Laureo (Demonte), Costanzo Lingua (Centallo), Luigi Mandrile (Centallo), Antonio Novarese (Centallo), Luigi Olivero (Centallo), Teresio Olivero (Centallo), Costanzo Paschiero (Centallo), Mario Pedrassi (San Damiano Macra), Bartolomeo Perlo (Scarnafigi), Pietro Pettiti (Savigliano), Luigi Pezza (Pamparato), Guglielmo Piacenza (Racconigi), Luigi Pronino (Moretta), Giovenale Ricca (Centallo), Antonio Rosso (San Benigno Canavese), Luigi Rosso (Centallo), Michele Rosso (Centallo), Simone Uberto (Verzuolo), Bernardino Vacchetta (Centallo), Adolfo Vietto (Mondovì).
La cerimonia della consegna delle Medaglie d’onore è avvenuta in concomitanza con la celebrazione della “Giornata della Memoria”, ricorrenza internazionale che si celebra ogni 27 gennaio in ricordo delle vittime dell’Olocausto, e dell’analoga cerimonia che si è tenuta a Roma presso il Palazzo del Quirinale.