Stavano insieme da un po’ di tempo e alla fine del 2019 avevano preso in gestione una struttura ricettiva in Valle Tanaro. Una normale coppia che aveva realizzato il sogno di gestire un’attività assieme, che per la donna si sarebbe invece trasformato in un incubo.
L'uomo, che nel corso dell’ultima udienza ha preso la parola, è stato denunciato dalla ragazza e successivamente rinviato a giudizio di fronte al tribunale di Cuneo per maltrattamenti. Lei, infatti, lo accusa di comportamenti violenti.
Atteggiamenti dell’ex che la trentenne, costituitasi parte civile, aveva raccontato a sua volta in lacrime: insulti, minacce e frasi sprezzanti e poi, una sera, quando la situazione toccò l’apice, anche le mani al collo. Ci sarebbe tutto questo dietro a quella relazione che poi finì nel settembre 2022, quando lei lo andò a denunciare e all'imputato venne applicato il divieto di avvicinamento.
Sono stati numerosi i testimoni del pubblico ministero e della parte civile che hanno sfilato nelle varie udienze celebrate. Nel corso dell’ultima, il ragazzo ha deciso di prendere la parola e sottoporsi all’esame: “Nessuna violenza - ha affermato - Ogni cosa che le dicevo la prendeva come un'offesa. Era suscettibile. Non le ho mai messo le mani addosso, i lividi sei li era procurati perché il locale era molto piccolo”.
Quanto all’episodio raccontato dalla presunta vittima e occorso nel settembre di due anni fa, il ragazzo ha assicurato di non averle mai messo le mani addosso: “Mentre stavamo chiudendo il bar sono arrivati dei suoi amici - ha spiegato- e hanno chiesto di andare a mangiare fuori. Io le avevo detto di no. Poi sono entrati dei suoi clienti ed io sono andato di sopra. Lei mi ha raggiunto chiedendomi se volessi andare con loro. Ho risposto di no e lei se n'è andata. Verso le due di mattina l’ho chiamata ed è venuta: abbiamo discusso quindi l'ho presa per la manica della giacca, messa alla porta e le ho detto di andare via”.
Il 10 marzo si ascolteranno i testimoni della difesa.