Attualità - 04 febbraio 2025, 07:02

Biagio Conterno: "Al lavoro per portare a Bra un nuovo festival del cinema" [INTERVISTA]

A colloquio col vicesindaco dopo i primi sette mesi di lavoro della seconda Giunta Fogliato: “Della nostra città amo la cultura della solidarietà e della collaborazione". Sul nuovo quartiere Abet: “Possibile ridisegno di una zona importante della città, l’iter è ancora lungo”

Il vicesindaco braidese Biagio Conterno, 60 anni, docente del liceo cittadino

Biagio Conterno, anni 60 laureato in filosofia, docente nei Licei scientifico, linguistico e classico di Bra, è entrato per la prima volta nell’amministrazione comunale braidese come consigliere nel 1995.

Assessore in varie tornate a partire dal 1999 è al suo secondo mandato come vicesindaco della Città della Zizzola, braccio destro di Gianni Fogliato. Le sue deleghe attuali sono Cultura, Urbanistica, Edilizia privata, Decoro urbano, Personale, Commercio e mercati, Turismo e promozione territoriale, Agricoltura e Orti urbani.

Lo abbiamo sentito per fare il punto dopo sette mesi di lavoro della nuova giunta.

Vicesindaco Conterno, come giudica i primi mesi del secondo “Governo Fogliato”?

Senza soluzione di continuità, essendo il secondo mandato, il lavoro sta procedendo sulla base del programma e delle priorità impostate fin dal 2019. Da parte del sindaco un impegno senza risparmio di energie; da parte degli assessori, tra i quali tre al loro esordio, una grande maturità e una notevole capacità di leggere e interpretare le problematiche amministrative, cercando soluzioni concrete nel quotidiano dialogo con il personale. E non voglio dimenticare l’apporto essenziale dei consiglieri, molti dei quali anch’essi alla prima esperienza, che stanno portando un contributo molto prezioso.

Fra i componenti della Giunta, i consiglieri di maggioranza e opposizione c’è sinergia ed è possibile un dialogo costruttivo?

Le porte del dialogo sono sempre aperte, nel rispetto dei ruoli e dei risultati elettorali. Da parte della maggioranza non ci sono preclusioni verso possibili forme di collaborazione sui grandi temi per i quali sarebbe assurdo dividersi. Penso ad esempio alle problematiche del lavoro, della crescita economica, dell’ambiente, della sicurezza.

Quali sono le sue priorità nella promozione culturale a Bra?

La cultura a Bra, anche grazie a chi mi ha preceduto in tale delega, gode di una buona salute, ma non ci si può fermare. Occorre reinventare e riformulare esperienze consolidate, ma un po’ datate, sperimentare nuove formule, potenziare l’offerta delle mostre artistiche di qualità e delle iniziative che portino Bra a interloquire con le grandi città italiane e straniere. Stiamo lavorando per un nuovo festival del cinema che sarà impostato su basi diverse dal precedente “Corto in Bra”, su un rilancio della storica manifestazione “Dedalus” sul design, su un cartellone di musica classica in collaborazione con i migliori soggetti del territorio.

Il teatro è sempre una delle sue passioni?

Certamente, abbiamo la fortuna di disporre del Politeama, cuore dell’offerta teatrale e non solo, al quale ogni anno dedichiamo energie per una stagione sempre da tutto esaurito.

È in fase avanzata il PEC che riguarda il piano per il nuovo quartiere nei pressi dell’ABET. Qual è la sua opinione in proposito?

Si tratta di un possibile ridisegno di una zona importante della città, che da anni è stato proposto con lo strumento urbanistico del piano esecutivo. Da poco il piano è stato pubblicato, l’iter è ancora lungo, per la sua tipologia specifica tutti i proprietari devono essere d’accordo per continuare nella volontà di giungere a una destinazione commerciale e produttiva. Siamo soltanto all’inizio e oggi è prematuro parlarne.

Ci sono discussioni sui mercati di Bra che starebbero perdendo attrattiva. Avete qualche proposta a riguardo?

Da anni i mercati sono oggetto di attenzione, sia quello del mercoledì, sia quello del venerdì, sia quello dei produttori. Dopo il Covid importanti novità sono state introdotte nella razionalizzazione degli spazi e nella riassegnazione dei posti lasciati liberi, sempre in sintonia con i rappresentanti degli ambulanti. Per il resto si tratta di un settore che non solo a Bra mostra difficoltà, ma il Comune nulla può per incidere sulle dinamiche della domanda e dell’offerta o sulla qualità o sui prezzi della merce.

Bra sta diventando sempre più turisticamente attrattiva insieme a tutto il Roero. Siete sulla strada giusta? Basteranno le grandi manifestazioni come Bra’s, Cheese, Bra-Bra o bisognerà inventarne di nuove?

Nel corso del 2024, nell’ufficio dell’Azienda Turistica in via Cavour sono passati 5.515 turisti (3.500 in più rispetto al 2023), dato in assoluto più rilevante dell’intero territorio. Vuol dire che anche Bra è ormai inserita nel grande flusso di persone che scelgono questa zona del Piemonte per trovare storia, arte, cultura, buon cibo e relax. Le grandi manifestazioni sono un eccellente volano, ma non bastano; si devono accompagnare con offerte intelligenti in cui sono coinvolti commercio, cultura, artigianato di qualità, proposte di outdoor, esperienze enogastronomiche eccellenti. A tale riguardo ricordo la grandissima opportunità offerta dal Distretto del Cibo del Roero, che si sta imponendo all’attenzione come uno dei principali attori dello sviluppo dell’economia legata al cibo di questa parte del Piemonte e che svolgerà un ruolo di primo piano anche nella ricerca dei finanziamenti per promozione e valorizzazione di eccellenze del territorio.

Recentemente si è occupato delle riallocazioni degli Orti Urbani. Quanto li ritiene importanti per i cittadini?

Sono molto importanti, per le relazioni umane e sociali che possono promuovere e per il contributo all’economia familiare di chi li coltiva.

Dopo 30 anni di vita amministrativa cosa cambierebbe e cosa non le piace della macchina comunale?

La macchina comunale è composta da quasi 200 persone, ai vari livelli: una media azienda del territorio, che fornisce servizi ad una città di quasi 30mila abitanti. Di essa mi piacciono la determinazione e l’impegno, il senso di appartenenza e la professionalità. Non mi piacciono le procedure complicate e spesso estenuanti delle normative nazionali, che spesso sono di impaccio, e non di aiuto, per il reclutamento del personale o per la promozione del merito.

Qual è invece la molla che la spinge a continuare nell’impegno civico in prima persona?

Il senso di comunità, il dovere di restituire alla città quello che mi ha offerto fin da quando ero bambino, il tentativo di tradurre in atti concreti un’idea di società ispirata al bene comune.

La persona – ospite a Bra che in questi anni le è rimasta più nel cuore?

Sicuramente il compianto Beppe Manassero, storico direttore dell’ufficio manifestazioni e del Politeama: una fucina di idee, progetti e programmi, molti dei quali attualissimi ancora oggi.

L’avvenimento più significativo che ha vissuto in questi anni in municipio?

La nascita della manifestazione Bra’s, che ho seguito fin dall’inizio accanto alla dirigenza di Ascom: una straordinaria opportunità per la città e la sua visibilità.

Quali consigli darebbe ad un giovane intenzionato a prendere parte alla politica e all’impegno nel proprio territorio?

Studiare, ascoltare e poi partecipare con idee chiare, piedi per terra e sguardo lungo, nel rispetto delle idee di tutti ma senza aver paura delle proprie.

Che cosa le piace di Bra e dei braidesi?

La storia e la tradizione, il saper mettersi in gioco, la cultura della solidarietà e della collaborazione.

Silvano Bertaina