Paradossi della contemporaneità, quelli che i sindacati del comparto alimentare della Granda denunciano con riguardo alla ben nota decisione della multinazionale degli "spirits" di abbandonare il suo unico sito produttivo italiano e del Sud Europa per portare altrove produzioni che non soltanto non si sarebbero ridotte negli ultimi mesi, nei grandi spazi dello stabilimento ex Cinzano lungo la Statale 231, nemmeno a dispetto di alcune importanti cessioni di marchi operate nell’ultimo anno, ma la cui previsione contemplerebbe addirittura una crescita: da 11,9 a 12,5 milioni di casse.
Quella che in altri momenti sarebbe stata una comunicazione positiva è stata ora accolta con comprensibile disorientamento dai sindacati, che hanno appreso il dato durante l’ultimo vertice con l’azienda, tenuto alla presenza del manager Adam Mair e di Simone Rossotto, dirigente che da alcune settimane ha assunto il ruolo di amministratore delegato in Diageo Operations Italy, sulla casella lasciata vacante dalla manager che lo aveva preceduto alcuni mesi prima che l’azienda annunciasse l’intenzione di lasciare il sito roerino.
Ieri, mercoledì 5 febbraio, gli stessi rappresentanti dei lavoratori ne hanno dato conto ai 349 addetti dello stabilimento di Santa Vittoria d’Alba nel corso delle assemblea tenute anche in vista dell’incontro che tra una settimana esatta, giovedì 13 febbraio, porterà il tema della definitiva chiusura annunciata entro giugno 2026 all’attenzione del tavolo convocato al Ministero del Lavoro (leggi qui), mentre il vertice con l’azienda previsto nella stessa data a Santa Vittoria d’Alba è stato posticipato a martedì 18 febbraio.
"Ci troviamo nella surreale condizione di parlare di chiusura con la produzione in aumento – dichiara al nostro giornale Antonio Bastardi, segretario provinciale della Fai Cisl, insieme ai colleghi Loredana Sasia (Flai Cgil) e Alberto Battaglino (Uila Uil) – . Per questo ancora recentemente abbiamo ribadito ai vertici aziendali la richiesta di presentarsi all’incontro del Ministero e a quello che seguirà in azienda forti di proposte e contenuti all’altezza della fama di questa azienda, che non ha problemi economici né di bilancio, che a Santa Vittoria d’Alba ha sempre fatto utili e che si è sempre fatta vanto della propria attenzione alla responsabilità sociale d’impresa e al benessere dei propri collaboratori. I lavoratori stanno dimostrando la loro serietà e si attendono un piano sociale degno del nome di Diageo. Altrimenti vedremo quali iniziative prendere, certamente non staremo zitti".