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Attualità | 21 febbraio 2025, 17:24

Cinque anni dal Covid. Il ricordo del dottor Lauria: "Per i medici è stata una grande palestra. Oggi ci spaventiamo molto meno" [VIDEO]

Primario del Pronto Soccorso e direttore della Medicina d'Urgenza ed Emergenza dell'ospedale di Cuneo, torna con la memoria alla prima riunione operativa: "Eravamo in cortile, in cerchio, distanziati. Quel momento ha compattato il gruppo"

Il dottor Giuseppe Lauria

Il dottor Giuseppe Lauria

In questi giorni siamo tornati a cinque anni fa, quando in Italia arrivava il Covid. Con un impatto devastante a livello sanitario, sociale e umano. 

Targatocn ha deciso di ricordare quei momenti e quei giorni intervistando due dei medici con cui, per tutta la durata della pandemia, il contatto è stato costante. Proprio perché sono stati il fronte della gestione sanitaria. 

Il dottor Giuseppe Lauria, primario del Pronto Soccorso di Cuneo e direttore della Medicina d'Urgenza ed Emergenza del Santa Croce e Carle di Cuneo, è stato, con il dottor Valerio Del Bono, in prima linea contro il Covid

Con tutto il suo gruppo di lavoro. E proprio il gruppo emerge in quello che è il suo ricordo più vivo di ciò che iniziava in questi giorni di cinque anni fa, a fine febbraio del 2020. 

Lauria ricorda la prima riunione. Le regole di ingaggio, l'organizzazione dei turni. Si tenne nel cortile antistante il Pronto Soccorso, dove nel giro di poco si sarebbe montata la tenda per il Triage all'esterno e la tensostruttura degli Alpini, per ospitare i positivi. 

"Eravamo in cerchio, all'aperto, distanziati. E' stato un momento focale, che ha compattato il gruppo", ricorda. 

Un gruppo che non ha mai mollato, nonostante la fatica e la messa alla prova dell'intero sistema. Che ha retto e da cui, evidenzia ancora Lauria, "tutti abbiamo imparato molto. Le competenze che abbiamo acquisito, provando e sbagliando, sono rimaste un patrimonio di tutti. Questa è la ricerca scientifica, che avanza per tentativi. In questo senso, il Covid ci lascia un'eredità importantissima". 

Nei lunghi mesi del Covid, il dottor Lauria è stato, per noi giornalisti, un riferimento. Perché aveva il polso dei numeri, della gravità della situazione. Li viveva in tempo reale, giorno dopo giorno. Assieme alla sua squadra. Giornate lunghe, il via vai delle ambulanze, la sala d'aspetto vuota.

Un'altra colonna del Pronto Soccorso di Cuneo è Mauro Giraudo, coordinatore degli infermieri. 

Anche lui ha dei ricordi molto vivi di quei giorni. Ci mostra il video dell'arrivo dei moduli per isolare i positivi, portati dalla Protezione Civile nel cuore della notte. Ricorda la sala d'aspetto deserta, il cibo che arrivava a tutte le ore. "Non ho mai mangiato tanta carne alla brace come in quei giorni", commenta.

E poi l'odore del cloro, versato a litri nei sacchi dove venivano rinchiusi i corpi. Anche per lui, come per il dottor Del Bono, questa è stata la cosa più dura da accettare. 

Eppure, come ha spiegato il dottor Lauria, "questo evento ci ha vaccinati, in senso metaforico. Oggi ci spaventiamo molto meno"

Qui la video intervista rilasciata a Barbara Simonelli

Barbara Simonelli

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