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Economia | 21 febbraio 2025, 09:42

Crisi Diageo, Consiglio comunale aperto a Santa Vittoria d’Alba. Cirio: "Mantenere il sito e favorire un acquirente"

La sindaca Dellavalle: “Cerchiamo soluzioni condivise”. Giorgio Bergesio: “Inaccettabili 6 milioni di utili e poi la chiusura”. Enrico Faccenda: “Colpire l’immagine dell’azienda”. I sindacati: “Prossime iniziative sul territorio”

Sala gremita a Santa Vittoria d'Alba per il Consiglio Comunale sulla Diageo

Sala gremita a Santa Vittoria d'Alba per il Consiglio Comunale sulla Diageo

Si è svolto ieri, giovedì 20 febbraio, presso il salone del Centro Sociale di Santa Vittoria d’Alba, il Consiglio comunale aperto al pubblico, con all’unico punto dell’ordine del giorno la crisi dello stabilimento Diageo di Cinzano. Si sono discussi scenari e soluzioni in un contesto di grande preoccupazione. 

Hanno partecipato circa 200 persone, fra dipendenti e famigliari, il consiglio comunale al completo e un buon numero di autorità, fra cui il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il senatore Giorgio Bergesio, il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo, il vescovo di Alba monsignor Marco Brunetti, i sindaci di Alba Alberto Gatto, di Bra Gianni Fogliato, di Cherasco Claudio Bogetti, il presidente dei sindaci del Roero Enrico Faccenda, con tutti i primi cittadini dei paesi roerini, fra cui il consigliere provinciale e sindaco di Guarene Simone Manzone. 

In rappresentanza delle sigle sindacali che seguono la vicenda, cominciata nel novembre scorso con l’annuncio della chiusura definitiva dello stabilimento Diageo nel 2026, erano presenti Antonio Bastardi FAI Cisl, Loredana Sasia Flai CGIL e Alberto Battaglino Uila UIL. 

La seduta è stata aperta dalla sindaca di Santa Vittoria d’Alba Adriana Dellavalle, che ha spiegato le ragioni dell’assemblea: “Siamo qui per un momento di unità e dialogo, abbiamo bisogno del contributo di tutti per trovare una soluzione, per chiedere consigli, per trovare sinergie. Dallo scorso novembre 360 persone e le loro famiglie vivono un dramma e l’incertezza per il futuro: dobbiamo far sentire la nostra voce. Non possiamo dimenticare come questa azienda dalla fine del 1700 è intrecciata alla storia di Santa Vittoria. Tanti nostri concittadini hanno contribuito alla sua crescita e ai risultati eccellenti degli ultimi anni, nonostante i quali, inspiegabilmente, è stata presa una decisione contro la quale dobbiamo trovare una via di uscita”. 

Giacomo Badellino, consigliere comunale ed ex sindaco ha sottolineato: “La scelta dell’azienda non è dovuta ad una crisi, ma segue precise volontà di ciniche logiche finanziarie. La Diageo non ha mai conquistato il cuore della nostra comunità e il futuro acquirente dovrà tenerne conto e coniugare l’azienda con il paese e i suoi cittadini”. 

Il vescovo Marco Brunetti ha rilevato come sia “eticamente inaccettabile un comportamento che metta in primo piano il profitto e solo dopo le persone” mentre il sindaco albese Alberto Gatto ha messo in evidenza come “si tratta di avere a cuore la vita di tante persone che hanno dimostrato nel tempo grandi qualità. È una decisione incomprensibile e chiediamo un approccio nuovo alla Diageo e un piano sociale soddisfacente”.

Il sindaco di Bra Gianni Fogliato, nel suo intervento si è messo nei panni di assessore al bilancio: “I ragionamenti portati avanti dalla Diageo si possono e si devono smontare, l’ottimo bilancio e gli utili provenienti dal sito di Cinzano sono un fermo immagine di fronte al quale le persone devono essere remunerate non abbandonate”. 

Il presidente dei sindaci del Roero Enrico Faccenda ha portato la vicinanza e la solidarietà di tutto il territorio e aggiunto una proposta: “Con l’ausilio di una società di comunicazione è possibile concentrare l’attenzione dei consumatori sui prodotti, colpendo l’azienda proprio in un punto nevralgico, quello dell’immagine”. 

Il consigliere comunale Simone Casavecchia ha letto un messaggio di sostegno della parlamentare Chiara Gribaudo e altrettanto ha fatto la sindaca di Priocca Enrica Ponte con quello di Marco Perosino, entrambi impossibilitati ad intervenire all’assemblea. 

I rappresentanti sindacali hanno preannunciato l’imminenza di scioperi e iniziative sul territorio, senza svelare le modalità, sottolineando un aspetto inquietante della vicenda: “L’attuale dirigenza non ha poteri decisionali, i fili sono mossi dall’Inghilterra, ma un piano è chiaro: si tende a fare in modo che i lavoratori trovino man mano altri posti di lavoro per facilitare le contrattazioni sulla vendita del sito”. 

È intervenuto anche il presidente della provincia Luca RobaldoSiamo vicini come provincia di Cuneo ai dipendenti e alle loro famiglie, colpite da una decisione ingiustificabile” concetto espresso anche dal senatore Giorgio Bergesio: “C’è stato un primo tavolo lo scorso 18 febbraio e ce ne sarà un altro a marzo. Non sono accettabili 6 milioni di utili e poi la chiusura: porterò in parlamento la questione con determinazione”. 

Il presidente della regione Alberto Cirio ha esordito con un passaggio preoccupato “Non so se siamo nella stessa situazione del 2016-2017 quando si risolse un primo momento di difficoltà”, per poi tracciare un cammino più ottimista: “Abbiamo tre strade davanti. Continuare a convincere l’azienda perché riveda la decisione: non dà grandi garanzie di riuscita, ma va fatto per tenere ferma una posizione. Oppure alienare l’impresa mantenendo il sito produttivo, quindi favorire l’acquisto da parte di un compratore. Ne basta uno buono, non ne servono tanti. Offerte ce ne sono e dobbiamo rispettare una certa riservatezza, ma non la segretezza, perché i lavoratori e i cittadini devono sapere. In ultimo dobbiamo prendere in considerazione la chiusura totale. Abbiamo il vantaggio di un territorio in grado di assorbire la forza lavoro, perché non possiamo permetterci di lasciare tante famiglie in balia di sé stesse. Non si fa profitto sulla pelle delle persone: non è certo questa la soluzione che mi auguro, certamente, tuttavia dobbiamo tenerla presente. Resto ottimista sui risultati che verranno al prossimo tavolo al Ministero dell’Industria”. 

La sindaca Adriana Dellavalle ha chiuso il consiglio ringraziando i presenti, augurandosi che presto si venga a dipanare questa difficile situazione e superato il nodo cruciale, nel rispetto della dignità di tutti i lavoratori, di tutte le lavoratrici e di tutti i cittadini di Santa Vittoria d’Alba.

Silvano Bertaina

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