Attualità - 23 febbraio 2025, 07:07

LA SCUOLA CHE FAREMO / Il Liceo Scientifico di Alba: boom di iscritti per Scienze applicate

Viarengo: “Il prossimo anno introdurremo la classe “Rondine”, un approccio che mira a sviluppare le soft skills degli studenti”

La preside del Liceo Scientifico, Anna Viarengo

In un clima di rinnovamento e attenzione alla formazione integrale, il Liceo Scientifico Leonardo Cocito di Alba si prepara ad affrontare il nuovo anno scolastico con proposte innovative e un’offerta formativa articolata.

La preside Anna Viarengo ha illustrato i punti salienti del progetto educativo, soffermandosi sia sugli aspetti accademici sia su quelli relazionali e umani.

Può descrivere brevemente l’offerta formativa del vostro istituto?
Il nostro liceo rappresenta un perfetto equilibrio tra una solida preparazione scientifica – con particolare enfasi su matematica, fisica e scienze – e un robusto percorso nelle discipline umanistiche, quali italiano, latino (sostituito, nel quinquennio, da un approfondito studio dell’informatica nel corso di Scienze applicate), inglese, filosofia, storia e storia dell’arte. I percorsi di studio che proponiamo includono il Liceo Scientifico tradizionale con potenziamento in inglese, il Liceo Scientifico in Scienze applicate e la sua declinazione potenziata in Informatica. Tali indirizzi, integrati da iniziative di school link e work experiences all’estero, permettono inoltre agli studenti di conseguire certificazioni internazionali per la lingua inglese”.

Qual è l’andamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2025/2026?
Abbiamo raccolto complessivamente 163 iscritti, un numero in crescita rispetto all’anno precedente. Le prime classi, come lo scorso anno, dovrebbero essere sette. Un dato particolarmente interessante riguarda la distribuzione dei percorsi: mentre il tradizionale indirizzo ha registrato una flessione di circa 43 studenti, il percorso in Scienze Applicate ha conosciuto un autentico boom, con circa 120 iscritti. Questo trend evidenzia come gli studenti si orientino sempre più verso un percorso caratterizzato da una forte connotazione scientifica e da metodologie sperimentali". 

La scuola ha introdotto novità nell’offerta formativa?
Assolutamente. Il prossimo anno introdurremo, per la prima volta, la classe “Rondine”. Si tratta di un progetto sperimentale ministeriale che risponde al bisogno dei ragazzi di stare bene a scuola e affrontare con consapevolezza i conflitti quotidiani. Questo innovativo approccio mira a sviluppare le soft skills degli studenti, ponendo particolare attenzione alla gestione dei conflitti, alla capacità di esprimere opinioni autonome e alla resilienza di fronte ai fallimenti. 
La classe, integrata all’interno del percorso tradizionale, è supportata da un tutor specializzato – psicologo e psicoterapeuta – e da insegnanti appositamente formati per adottare questa metodologia. Un altro elemento chiave dell'iniziativa è l'attenzione alla valorizzazione delle qualità e delle inclinazioni personali di ogni studente, permettendo loro di esprimere al meglio le proprie potenzialità. 
Si tratta di una sfida ambiziosa, finalizzata non solo a preparare gli studenti all’esame di maturità, ma soprattutto a favorire una crescita personale autentica”.

In un contesto in cui gli studenti attribuiscono sempre più importanza a criteri quali esperienze internazionali e pratiche, come risponde il vostro istituto a queste esigenze?
Abbiamo osservato che i ragazzi sono attratti da percorsi che garantiscono non solo eccellenza accademica, ma anche opportunità di internazionalizzazione. Il nostro indirizzo in Scienze Applicate, con il suo approccio laboratoriale e sperimentale, risponde perfettamente a questa esigenza. Il corso, infatti, prevede un significativo potenziamento delle scienze, sostituendo lo studio del latino nel quinquennio con quello dell’informatica, e integra altre discipline fondamentali come filosofia, storia e storia dell’arte. Inoltre, grazie a school link e work experiences all’estero, offriamo la possibilità di conseguire certificazioni internazionali per la lingua inglese. L’internalizzazione rappresenta un punto cruciale: programmi di mobilità, come l’Erasmus+ e altre iniziative di scambio, attestano la nostra volontà di preparare gli studenti a inserirsi in un contesto globale. Negli ultimi sei anni, il programma Erasmus+ è in costante crescita – la prossima settimana, per esempio, 32 studenti saranno in mobilità, divisi tra un gruppo in Francia e uno in Spagna. Le domande di partecipazione hanno superato di gran lunga i posti disponibili, evidenziando il successo di un progetto interamente finanziato e privo di oneri per le famiglie. Naturalmente, è un discorso diverso per le esperienze che richiedono un semestre o un anno intero all’estero, solitamente riservate al quarto anno e a carico delle famiglie. Attualmente, ci stiamo attivando per ottenere finanziamenti europei, indispensabili per una continua evoluzione dell’offerta formativa”.

Quali sfide principali prevede per il prossimo anno scolastico?
“La sfida principale risiede nell’implementazione del metodo “Rondine”, che si propone di diffondere una cultura della pace e di una formazione integrale. Abbiamo recentemente avviato il progetto “La pace per educare alla pace”, dal quale è nato un tavolo di lavoro che, a partire dalla prossima settimana, sarà aperto a tutta la comunità. Il nostro obiettivo non è semplicemente preparare gli studenti per l’esame di maturità, bensì formarli come cittadini maturi, capaci di gestire lo stress, esprimere opinioni autonome e collaborare attivamente con il territorio. In questo modo, la scuola si configura come un fulcro per il lavoro di un’intera comunità, unendo competenze accademiche e sviluppo personale in un progetto di crescita condivisa".

Gabriella Fazio