Bere un bicchiere di vino a tavola, ai pasti, non è contro la legge. Bisogna fermare l’allarmismo creato da una cattiva interpretazione del nuovo Codice della Strada. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte rispetto alle nuove abitudini dei cittadini che stanno comportando una drastica riduzione dei consumi di alcool negli esercizi pubblici, mettendo in difficoltà il settore della ristorazione e, ovviamente, tutta la filiera produttiva vitivinicola.
“Come sempre bisogna applicare il buon senso ed è necessario un rinnovato impegno per comunicare la cultura del vino affinché se ne valorizzi un consumo moderato e consapevole – afferma Monica Monticone, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore vitivinicolo -. Il nuovo Codice della Strada non ha introdotto alcun divieto assoluto sul consumo di alcol, ad eccezione che per i neopatentati e gli autisti professionisti, ma ha confermato i limiti già esistenti per chi si mette alla guida, 0,50 grammi di alcol per litro di sangue, esattamente come prima, inasprendo eccessivamente le sanzioni e le contravvenzioni. Così, si è andato a creare un terrorismo mediatico e psicologico in un tipo di consumatore che, per sua natura, non fa del vino uno sballo ma un piacere a tavola e che vede il vino come segno identitario del nostro Paese e della Dieta Mediterranea. Non mettiamo in discussione la necessità di contrastare l'abuso di alcol alla guida, ma vogliamo sottolineare che non è giusto far finire il vino nel mirino di una campagna denigratoria che non giova a nessuno”.
“Il consumo responsabile di vino fa parte della nostra cultura e del nostro stile di vita, basato sulla convivialità e sulla moderazione e non ha niente a che vedere con i modelli di consumo di altri Paesi, dove l’eccesso è quasi la norma – sottolineano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. Il comparto vitivinicolo sta già attraversando un momento difficile tra la follia delle etichette allarmistiche che l’Ue vorrebbe introdurre ed il dibattito sui prodotti dealcolati, evitiamo, quindi, di alimentare altre fake news. Sicuramente il problema è altrove, ad esempio nei superalcolici consumati in maniera sfrenata, nell'abuso sconsiderato e nel consumo esagerato”.