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Sport | 26 febbraio 2025, 18:30

EDITORIALE. Il colpo di genio di Cuneo Volley: Ganev, marketing e un palazzetto in festa, ma il futuro passa attraverso gli imprenditori

L'idea di riportare al palasport il bulgaro è un'operazione che va ripetuta con altri campioni del passato. Ma tutto ha un costo e Valter Lannutti diceva che "le pacche sulle spalle fanno piacere ma non portano da nessuna parte": se dalle istituzioni ci si aspetta meno passerelle e più concretezza la vera svolta può arrivare solo dall'imprenditoria locale

Lubo Ganev con il presidente Gabriele Costamagna

Lubo Ganev con il presidente Gabriele Costamagna

Ciò che ha fatto Cuneo Volley domenica pomeriggio è davvero tanta roba. Non l'impresa di battere Ravenna, bravi i ragazzi di Matteo Battocchio certo, ma riportare Lubo Ganev nel palasport che inaugurò personalmente 33 anni fa è stata una genialata. 

Una vera e propria operazione di marketing, forse inconsapevole o forse voluta, completata sul campo dalla vittoria della squadra. La classica ciliegina, ma non la torta. Quella è stata Ganev. Capace di radunare duemila persone: arrivate quasi apposta per lui, per rivedere il gigante che fece grande Cuneo negli anni '90 e che nel corso della partita sono diventate il motore trainante del gioco. 

Un'operazione non a costo zero, anche se Lubo Ganev non ha chiesto un euro per la sua partecipazione. Chapeau per Alessandro Marino, titolare della Falegnameria GMG di Dronero e socio di Cuneo Volley (è il responsabile del settore giovanile), che ha "sfruttato" l'amicizia con il campione bulgaro per mettere in piedi l'iniziativa: oltre 570 le persone radunate che hanno contribuito a creare un colpo d'occhio eccezionale nella curva sud del palazzetto. Quando la passione va oltre il portafoglio.

Sarebbe bellissimo se tutto ciò non restasse un caso isolato: la storia di Cuneo nella pallavolo al maschile è lunga e nobile, perché non continuare ad inseguire il filone? Siamo certi, per esempio, che rivedere Rafa Pascual ma anche Philippe Blain o Jan Hedengard, il regista che nel 1988/89 traghettò il Cuneo VBC dall'A2 all'A1, farebbe piacere a tantissimi tifosi. 

Tutto ciò ha un costo e le società che già fanno i salti mortali per far quadrare i bilanci non possono fare tutto da sole.

Il presidente di Cuneo Volley, Gabriele Costamagna, ed il suo staff stanno compiendo sforzi immani per continuare ad inseguire quel sogno che tutta la città rincorre da quando Valter Lannutti decise di chiudere i rubinetti nell'ormai lontano 2014. 

Era uno che parlava poco Lannutti, ma quando lo faceva andava dritto al punto: "Le pacche sulla spalla fanno piacere - soleva dire - ma non portano da nessuna parte". E Lannutti non spese proprio bruscolini per portare lo scudetto a Cuneo: nella stagione 2009/2010 il budget societario sfiorava i 4,5 milioni di euro. Il presidente dell'epoca lamentava lo scarso sostegno delle istituzioni, sempre presenti nelle passerelle quanto latitanti dal lato pratico. 

Non è che oggi le cose siano poi così cambiate per Gabriele Costamagna: il Comune di Cuneo c'è, fa la sua parte, ma non può essere il solo. Lo sfogo del presidente al termine di Cuneo-Ravenna è stato eloquente: "Chi ha fatto promesse le mantenga". Una stilettata verso chi, a più riprese, annunciò l’avvio di un bando regionale rivolto al progetto giovanile “Fiöi” che avrebbe dovuto portare nelle casse societarie una cifra decisamente importante. Bando mai partito e costato non solo il mancato introito, ma addirittura un passivo.

Non sono solo le istituzioni a latitare. Sempre per citare Valter Lannutti, "le nozze non si fanno con i fichi secchi": per andare in A1 e poi restarci servono cifre importanti, crediamo sia giunto il momento nel quale anche il mondo dell'imprenditoria locale decida da che parte stare. Fermo restando che ognuno i propri investimenti li fa nel modo e nei tempi in cui crede meglio, non è accettabile immaginare che colossi industriali locali che investono milioni in singoli eventi (Giro d'Italia) o per squadre Nazionali (calcio, basket, ma anche volley), non mettano neppure un euro nelle realtà del territorio.

La prossima settimana a Cuneo arriva il presidente di Perugia, Gino Sirci: lo ha voluto lo stesso Costamagna nell'ambito del progetto "Fiöi" proprio per parlare di come l'imprenditoria possa fondersi con lo sport locale. Sirci, prima di essere presidente della squadra umbra di volley maschile che nella passata stagione ha vinto Supercoppa Italiana, Coppa Italia e scudetto, è l'amministratore delegato della Sir Safety System, azienda con sede a Santa Maria degli Angeli (Assisi) fondata negli anni Settanta. 

La Sir Safety conta oggi 150 collaboratori ed è riconosciuta come uno dei principali produttori e fornitori europei di abbigliamento da lavoro, calzature di sicurezza e dispositivi di protezione individuale. Da 14 anni Gino Sirci ha deciso di affiancare il marchio aziendale alla squadra del capoluogo umbro, investendo cifre decisamente importanti: sarebbe bello se anche solo uno dei grandi nomi dell'imprenditoria cuneese avesse voglia di ascoltare la sua storia. E dare quel segnale che da troppo tempo lo sport locale sta aspettando.

Cesare Mandrile

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