Le quotazioni dei suini registrate, soprattutto in questi ultimi mesi, non sono in linea con i bollettini ufficiali della Commissione Unica nazionale. È la denuncia di Coldiretti Cuneo rispetto a quanto sta avvenendo negli allevamenti. Le varie Zone di restrizione imposte dalle norme sanitarie per il contenimento della Peste Suina Africana, in particolar modo la 1 e la 2, non devono influenzare in modo negativo il prezzo dei suini.
“Una situazione assurda per i nostri allevatori – sottolinea il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – che stanno già scontando numerose problematiche. Inoltre, anche i costi dell’alimentazione e dell’energia stanno registrando nuovamente segnali di rialzo. È doveroso che i prezzi dei suini riconosciuti ai nostri allevatori siano conformi e trasparenti; se così non è, come effettivamente stiamo già rilevando da diversi mesi, dovremo applicare la Legge 198 sulle pratiche sleali”.
È a rischio l’intera filiera suinicola piemontese, che in provincia di Cuneo – ricorda Coldiretti – conta 800 aziende e quasi 900.000 capi destinati soprattutto ai circuiti tutelati delle principali DOP italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come Prosciutto di Parma e San Daniele.
“Per questo non esitiamo a denunciare le speculazioni e le storture che stanno emergendo a danno delle nostre imprese che, insieme alle loro famiglie, stanno vivendo una fase storica davvero difficile” rimarca il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo.