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Attualità | 28 febbraio 2025, 14:59

Ancora scioperi in Diageo: incrociano le braccia i 130 addetti del reparto confezionamento

A Cinzano prosegue la mobilitazione. I rappresentanti dei lavoratori: "L’azienda dia risposte, servono certezze e trasparenza"

Oggi l'astensione dal lavoro del reparto confezionamento

Oggi l'astensione dal lavoro del reparto confezionamento

Terza giornata di sciopero alla Diageo di Santa Vittoria d’Alba. Dopo quella che mercoledì 26 febbraio ha visto fermarsi gli operai e impiegati delle cantine e quella che ieri ha interessato la logistica, oggi a protestare per l’annunciata chiusura dello stabilimento sono stati i circa 130 addetti del confezionamento, tra i reparti più numerosi tra quelli attivi alla ex Cinzano.

Gli scioperi, insieme al blocco degli straordinari, rientrano nella mobilitazione che le segreterie territoriali di Fai e Felsa Cisl Cuneo, Flai e Nidil Cgil Cuneo, Uila e Uiltemp Uil Cuneo/Asti hanno indetto insieme alla Rsu di stabilimento contro la scelta dell’azienda di arrivare alla dismissione dell’insediamento roerino, unica presenza produttiva del Sud Europa per il colosso britannico.

"Vogliamo sollecitare l’azienda a darci finalmente risposte – hanno spiegato dal presidio gli Rsu Alberto Allemandi (Flai Cgil), Livio Gallarato (Fai Cisl), Valter Rosso (Uila Uil) e Luca Botta (Ugl) –. Sono già trascorsi tre dei sei mesi a disposizione per chiudere la trattativa e dall’azienda non abbiamo ancora avuto alcun elemento concreto sul quale confrontarsi. Ma qui siamo di fronte a 341 lavoratori (8 addetti sono intanto usciti volontariamente, ndr), senza dire dell’indotto, che hanno invece bisogno di certezze e trasparenza".

I rappresentanti dei lavoratori mettono l’accento sulla necessità di proseguire nella ricerca di un possibile compratore. Un soggetto industriale intenzionato a insediarsi nel grande sito dislocato lungo la Statale 231.

Nel frattempo sono pronti a proseguire la mobilitazione. "In questi giorni abbiamo dato all’azienda un messaggio di forte compattezza. Speriamo che arrivi anche in Inghilterra, ai vertici di un gruppo che ha preso questa decisione non perché stia attraversando un momento di crisi, ma che delocalizza per tagliare ulteriormente i propri costi e incrementare ancora i profitti che nell’ultimo bilancio sono stati pari a 6 miliardi di euro".

"Noi alle favole non crediamo più. Anche sulla vendita del sito vogliamo trasparenza e davvero auspichiamo che la proprietà arrivi al prossimo incontro con qualche risposta. Di problemi economici non vogliamo sentire parlare. Si ricordino che nel 2017 ci fu una contrattazione portata avanti su basi volontarie, mentre ora, se non verrà fuori un soggetto pronto a proseguire questa attività, ci saranno oltre 300 persone che obbligatoriamente perderanno il proprio posto di lavoro".

Mercoledì 5 marzo, in Confindustria a Cuneo, è previsto il prossimo confronto tra sindacati e azienda. Soggetti convocati poi per il 18 marzo, per la nuova riunione del tavolo aperto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Prima di allora è attesa la convocazione delle parti sociali da parte presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Ezio Massucco

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