Eventi - 05 marzo 2025, 16:40

A Cherasco i produttori e le produttrici di Barolo nelle fotografie di Danilo Mauro Malatesta

"In Vino Veritas" la mostra fotografica a cura di Donatella Arione

Danilo Mauro Malatesta

Con il diluvio contemporaneo di immagini digitali che scorrono sugli schermi dei nostri cellulari e tablet, le fotografie sono diventate ormai impalpabili, effimere, troppe. A questa tendenza, che pare inarrestabile, il fotografo e regista Danilo Mauro Malatesta oppone il monito di Orazio “affogare nel vino gli affanni”, e concedersi il proprio tempo, tornando alla consistenza materiale delle immagini. 

Il suggerimento, che rimanda al frutto di Bacco, ha condotto l’artista nelle terre del nobile Nebbiolo: vitigno di grandi denominazioni italiane di vini austeri e longevi, che con il tempo acquistano complessità e fascino. Con l’inedito progetto fotografico “In Vino Veritas”, Malatesta immortala, attraverso ritratti unici e irripetibili, ventidue uomini e donne che, con il loro lavoro e la loro passione, sono tra i protagonisti della produzione del vino Barolo nell’omonimo borgo.

Il progetto fotografico, finanziato per la maggior parte dai produttori stessi, ha avuto luogo nel paese di Barolo durante ventidue giornate nell’estate del 2019: ogni cantina, per un giorno, è diventata un set fotografico affascinante e misterioso, un laboratorio d’arte di fine Ottocento dove l’artista ha fotografato i protagonisti con copricapi d’epoca o surreal-punk, oggetti enologici, e non solo. 

Nelle intenzioni del fotografo e dell’Associazione Culturale Giulia Falletti di Barolo che ha promosso il progetto, Malatesta ha ripercorso le orme del leggendario fotografo portalettere barolese Lorenzo Foglio, che a inizio ‘900 ha fotografato l’umanità e gli accadimenti del luogo, lasciando un’eredità preziosa e significativa di lastre di vetro.

I ritratti di Malatesta sono stati realizzati con la rarissima tecnica ottocentesca del Wet Plate Collodion (ambrotipia), con la quale il vetro delle lastre 26x36 è preparato con il collodio umido e poi sensibilizzato con ioduri d’argento, per essere così immediatamente lavorato in camera oscura. Se ne ottengono immagini uniche e straordinarie per la ricchezza dei toni e per l’incredibile effetto di tridimensionalità. Quelli di “In Vino Veritas” sono ritratti che si distinguono per la loro originalità e unicità, con un tocco di ironia e un approccio inusuale che rompe gli schemi della tradizionale rappresentazione del panorama enoico. 


La collezione dei ritratti sarà protagonista di un’esposizione presso la Chiesa di San Gregorio di Cherasco. Accanto ai ritratti di Malatesta saranno esposte alcune fotografie di Lorenzo Foglio, fotografo-postino di Barolo di inizio ‘900: l’umanità dello stesso luogo, immortalata da due diversi fotografi vissuti a distanza di un secolo, che si servono della stessa tecnica fotografica.

«Sono onorata di ospitare questa mostra a Cherasco, che appartiene anche ai comuni del Barolo. – dice Mara Degiorgis consigliera delegata alla cultura - Da due anni un’altra realtà cheraschese, De Musica Clarascum collabora con l’associazione Giulia Falletti di Barolo per la realizzazione di un piccolo festival di musica classica “Cherasco Classica” tra Cherasco, Barolo e Bra. Continuano così le contaminazioni culturali tra luoghi persone e generi».

La mostra inaugura il 16 marzo 2025 alle ore 11, e sarà visitabile fino al 25 maggio con i seguenti orari: sabato, domenica e festivi 9,30 – 12,30 e 14,30 – 18,30. Ingresso libero.

Il catalogo, a cura di Donatella Arione ed edito da Ceribelli Editore, è stato realizzato con il contributo della Banca d’Alba.

Segreteria di mostra: uff. turistico di Cherasco tel. 0172427050


I PROTAGONISTI

DANILO MAURO MALATESTA

Nasce a Chicago nel 1966 e si occupa di fotografia dall’età di 20 anni.

Dal 1986 al 1999 collabora come fotoreporter per importanti testate (Corriere della Sera, Repubblica, Time, Panorama, Espresso, Paris Match) che gli permettono di raccontare, attraverso i suoi scatti, momenti storici cruciali.

Nonostante il diluvio digitale, il cuore lo spinge contro corrente, tanto da portarlo a riscoprire un’antica tecnica fotografica come il Wet Plate Collodion. Una fotografia ai margini della fotografia contemporanea che l’artista definisce “una terapia contro il bombardamento digitale che stiamo vivendo”.

I suoi lavori più importanti sono stati esposti in prestigiose cornici:

La "Sindone di vetro" presso il Museo della Sindone di Torino 

“ De Secunda Pietate” presso la chiesa di Sant'Andrea al Celio a Roma

“Le ombre senza voce della Omo Valley” a Tokyo presso il Metropolitan Museum. 

“Around the wall” Ferrara festival Autori Diari di Viaggio. 

“Upside/down” Roma Biblioteca Papa Agapito 1


I PRODUTTORI E LE PRODUTTRICI FOTOGRAFATI

I ventidue protagonisti del progetto fotografico sono i produttori e le produttrici delle cantine Anselma, l’Astemia Pentita, Barale F.lli, Bartolo Mascarello, Borgogno, Brezza Giacomo & Figli, Bric Cenciurio, Cagliero, Camerano Vittorio, Collina San Ponzio, Damilano, Fratelli Serio & Battista Borgogno, G.D. Vajra, Giuseppe Rinaldi, Marchesi di Barolo, Pira E. & Figli, Pittatore Pier Giuseppe, Sandrone Luciano, Scarzello Giorgio & Figli, Sylla Sebaste, Viberti Giovanni, Virna Borgogno.

LORENZO FOGLIO (Novello CN, 1886-1974). 

Intorno al 1890 la famiglia si trasferisce a Barolo. Durante gli anni di studio, prima presso le scuole tecniche a Barolo e quindi all’istituto Valsalice di Torino, impara la tecnica della composizione tipografica e i fondamenti dell’arte fotografica. Ritornato a Barolo inizia, come dilettante, a scattare le prime fotografie con un apparecchio Carl Zeiss a soffietto. Il lavoro di postino, che inizia a diciotto anni, lo spinge a raggiungere a piedi frazioni e cascine, e ben conoscere i luoghi e le persone di quel mondo rurale che ammiriamo nelle sue fotografie. Cimentarsi nell’arte fotografica, a quei tempi, rappresentava qualcosa di straordinario e moderno. Personaggio mite, tenace ed estroso, era noto per il suo puntiglio, il rigore professionale e la meticolosità, ma anche per le sue originali arrabbiature. Le sue fotografie non ritraggono oggetti o architetture agresti, ma pongono l’accento sulla figura dell’uomo (in casa, nella vigna e nella bottega artigiana): così le sue immagini rappresentano uno spaccato di storia di Langa e assumono il valore di documento, i suoi personaggi comunicano un’asciutta e ironica dignità. Pur nell’immobilità dei personaggi, le sue fotografie costituiscono un monumento a chi ha coltivato i vigneti, all’operosità delle donne nei lavori manuali e all’artigianalità legata al vino e alla campagna.


ASSOCIAZIONE GIULIA FALLETTI DI BAROLO

Ha quasi 30 anni di vita: nasce nel dicembre 1995 ed il suo intento è di promuovere iniziative culturali con particolare attenzione a storia e vicende locali, nonché al vino strumento propulsore delle nostre colline, attraverso manifestazioni, incontri, eventi di carattere letterario, artistico e musicale. 

Tra le ultime iniziative vi sono l’organizzazione del Festival del vino europeo “Vini Corsari” (7 edizioni), la mostra delle fotografie di Walter Bonatti (Fondazione Bottari-Lattes, 2016), la mostra fotografica Mario Dondero e Lorenzo Foglio “Lo scatto umano” (2018), il DVD “Il postino di Barolo (2020), l’esposizione “Body&Soul” del pittore Bruno Zoppetti e appuntamenti concertistici in collaborazione con Cherasco Classica.

Nella denominazione l’Associazione si richiama alla Marchesa Giulia Vitturnia Colbert pronipote del Ministro francese Colbert e sposa del Marchese Tancredi Falletti di Barolo, antica e importante casata piemontese. I Marchesi di Barolo furono nobili figure, che tanto operarono e incisero a livello economico e sociale nella nostra terra nell’800.

Info: Associazione Giulia Falletti di Barolo | associazionefalletti@gmail.com

Marta Rinaldi 3391064759

c.s.