"Una rivoluzione collettiva" contro l'indifferenza, il silenzio e la solitudine che avvolgono come una cortina i giovani che, troppo spesso, in tutta Italia, sono al centro di episodi di violenza.
Questo è l'insegnamento che Eugenia Carfora, dirigente scolastica dell'Istituto "Francesco Morano" al Parco Verde di Caivano, ha voluto condividere con il pubblico presente sabato 8 marzo a Farigliano, in occasione della consegna del Premio "Isabella Doria", alla presenza di docenti e dirigenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio.
Un dialogo profondo e ricco di riflessioni, quello che si è svolto sul palco della Biblioteca civica "Nicola e Beppe Milano". Non si è parlato solo dell'esperienza di Caivano, località del Napoletano, nota come una delle piazze di spaccio più grandi d'Europa che è stata teatro di noti episodi di cronaca che hanno avuto al centro minori, ma anche del recente pestaggio che si è verificato a Mondovì, lo scorso 24 febbraio, ai danni di un 16enne, aggredito da due coetanei.
Cosa si può fare per contrastare l'insorgere di fenomeni come questo?
"Il mondo di oggi è frenetico, va troppo veloce e i ragazzi sono costantemente esposti agli stimoli dell'educazione informale, ossia quella che non si apprende a scuola, ma nei contesti esterni - ha spiegato la preside -. Il ruolo degli insegnanti è fondamentale, ma ci devono essere anche le famiglie a fare la loro parte. Spegnete i cellulari, Internet, prendetevi qualche momento per stare insieme e parlare. Bisogna tornare a essere un po' come eravamo prima, con meno tecnologia, più attenti, meno isolati. Troppo spesso pensiamo di comunicare di più con il cellulare, ma non è affatto così, abbiamo meno rapporti reali e il risultato è l’isolamento, la solitudine. È questo distacco che rende i giovani fragili e questo rischia di portarli a cercare esperienze sbagliate, violente. Invece servono connessioni umane autentiche, vere, serve ascolto. Si tratta di una responsabilità collettiva, tutti siamo chiamati a fare la nostra parte in questa sfida. Il mio augurio è di avere la forza di Caivano, di lottare, di rinascere. Caivano dimostra che il cambiamento è possibile".
Uno spunto di riflessione importante anche per il Monregalese, trattandosi in realtà di un fenomeno crescente, che si riscontra in tutte le scuole. Dopo la forte mobilitazione che c'è stata a Mondovì, dove si è tenuto anche un tavolo di confronto tra diversi enti e attori territoriali con l'intenzione di "fare rete", è mancata però la presenza di rappresenti degli istituti superiori alla giornata. Il tema - come anticipato - sarà affrontato anche in Consiglio comunale, mercoledì 12 marzo.