Alto l'allarme, in particolare nel mese di dicembre scorso, nelle settimane prima di Natale, per i numerosi furti avvenuti in città, in particolare nella zona del Viale degli Angeli.
Il questore di Cuneo aveva incontrato la cittadinanza, promettendo il massimo impegno per cercare di contrastare un fenomeno che desta prima di tutto allarme sociale. "Non sottovalutiamo niente - aveva evidenziato Carmine Rocco Grassi -. Purtroppo quello pre natalizio è un periodo in cui furti e truffe aumentano. Ci sono stati molti colpi a Cuneo. Noi facciamo tutto il possibile, cerchiamo di essere presenti e di essere un presidio visibile a servizio dei cittadini".
Tutto il possibile è stato fatto e ha portato anche ad un importante esito: l'arresto di G.A. e K.E., cittadini albanesi di cui uno con precedenti specifici, e il recupero della refurtiva, grazie ad una complessa e articolata attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile.
Le indagini svolte attraverso tradizionali servizi di pedinamento e osservazione, supportate anche da attività tecniche, hanno permesso di raccogliere numerosi e inconfutabili elementi probatori relativi in particolare a due furti verificatisi all’interno di due abitazioni, una a Borgo San Dalmazzo e l'altra in viale degli Angeli a Cuneo, area particolarmente "battuta" lo scorso dicembre. Proprio qui i malviventi avevano agito in assenza dei proprietari, rubando in particolare denaro contente e monili in oro.
C'erano anche accessori di pregio e di grande valore economico, ma non erano stati toccati, così come era stato strappato solo il gancetto in oro di una collana di perle, poi lasciata lì. Messe a soqquadro le camere da letto, staccati dalle pareti tutti i quadri, in cerca di una cassaforte che non c'era e aperte le scatole delle scarpe estive, collocate in cantina. Il tutto in 10 minuti, entrando e uscendo da una tapparella di ferro forzata con arnesi da scasso.
Al momento si è accertata la commissione di questi due colpi. Molti elementi hanno fatto ritenere che altri fossero in preparazione, per cui si è deciso per le misure cautelari in carcere, così come sono al vaglio altri colpi avvenuti in zona.
L'attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cuneo ha consentito di contestare al cittadino albanese (G.A.) anche il reato di maltrattamenti in famiglia poiché, dai vari riscontri acquisiti, si è accertato in modo inequivocabile che l'uomo maltrattava, anche con percosse, la figlia minore, che versa in condizioni di disabilità e vessava con violenze psicologiche la propria coniuge.
L'altro soggetto albanese (K.E.) è stato invece rintracciato e arrestato a Rimini, dove alloggiava all'interno di una struttura alberghiera, prossimo al rientro in Albania.
Il questore ha espresso grande soddisfazione per l'operazione, che ha permesso di assicurare alla giustizia i due malviventi e di dare una risposta concreta ai cittadini in merito ad un reato particolarmente odioso, quello dei furti in abitazione. "Il raggiungimento di tali risultati conferma il costante impegno della Polizia di Stato nella prevenzione e repressione dei reati predatori, che generano un diffuso ed elevato allarme sociale nelle vittime, le quali subiscono anche un significativo danno patrimoniale".