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Attualità | 17 marzo 2025, 18:40

Acqua pubblica, CO.GE.SI. ha presentato il progetto "Acquedotto 4.0": si lavora a ritmo serrato guardando al marzo 2026

Oggi (17 marzo) in Fondazione CRC la presentazione dell'operazione da oltre 26 milioni di euro di costo. Di Caro e Ponta: "Siamo di corsa, ma oggi è arrivata la prima tranche di finanziamenti PNRR"

La conferenza al Centro Incontri della Fondazione CRC

La conferenza al Centro Incontri della Fondazione CRC

La scadenza del 31 marzo 2026 – comune a tutti i progetti finanziati con i fondi PNRR – è tutt’altro che lontana ma la struttura CO.GE.SI., ovvero la società consortile individuata nel marzo 2019 dalla Conferenza d’Ambito Territoriale 4 del Cuneese come gestrice pubblica del servizio idrico integrato dell’intera provincia, ha deciso di organizzare per il pomeriggio di oggi (lunedì 17 marzo) un momento di confronto pubblico con il territorio provinciale, le amministrazioni comunali e i consorzi di gestione dell’acqua, per illustrare le specifiche generali del progetto “Acquedotto 4.0”.

Un’occasione importante occorsa alle 16 nello Spazio Incontri della Fondazione CRC di Cuneo e che ha visto riunirsi l'assessore regionale Marco Gallo e il consigliere regionale Mauro Calderoni, il presidente della Provincia Luca Robaldo e i sindaci di Cuneo, Carrù, Cervasca, Alba e Argentera, oltre ovviamente ai rappresentanti di tutti i consorzi coinvolti e vertici ACDA.

Con il momento di oggi non vogliamo essere autocelebrativi, perché da cuneesi non lo siamo, ma vogliamo raccontare semplicemente ciò che di buono abbiamo fatto sino a oggi, che è una cosa che i cuneesi non sempre riescono o sanno fare” ha detto Andrea Ponta, direttore generale di ACDA e CO.GE.SI., sostenuto dall’ingegner Fabio Monaco: “Il cuore del progetto sono i colleghi seduti qui con noi, il gruppo di lavoro che ha affrontato tutti questi anni di attività senza perdersi d’animo e dimostrando impegno, dedizione e spiccato senso dell'azienda. Il lavoro non è terminato, ancora, ma abbiamo fatto un pezzo molto importante; riusciremmo a completare il percorso se, pur correndo, continueremmo a lavorare come stiamo facendo”.

Mi unisco ai ringraziamenti – ha commentato Monica Ciaburro, sindaca di Argentera -. Un lavoro duro quello realizzato dalla struttura, specie in fase di ottenimento del finanziamento. Ma è bello e importante che si agisca per migliorare la nostra rete idrica”.

Quello che si presenta oggi è il risultato del settore pubblico davvero importante perché grazie a un progetto che mette l’innovazione tecnologica al centro permette l’arrivo sui nostri territori di importanti risorse” ha aggiunto il consigliere regionale Gallo.

Opere in rincorsa: le scadenze sono prossime
Come ricordato da diversi degli intervenuti le vicende che hanno riguardato il bando PNRR in questione sono state lunghe e complesse: il progetto è stato infatti rigettato sostanzialmente tre volte dal Ministero e il finanziamento, dall’imponente cifra iniziale di 42 milioni di euro, ha dovuto ridursi a quella – comunque importante – di 23.574.870 euro (che, comunque, andranno a coprire il 90% del totale e il restante 10% andrà a rivalersi sulla tariffa del servizio idrico integrato).

Al di là della fatica fatta dal 2022 a oggi quello odierno è un momento che celebra un importante lavoro di squadra che ha visto impegnata CO.GE.SI. e i suoi soci, specialmente ACDA – ha ricordato il presidente CO.GE.SI. Emanuele Di Caro -. Ora inizia una fase ‘in rincorsa’ perché il progetto è stato approvato in via definitiva solo a novembre scorso, ma le scadenze del PNRR sono rimaste invariate”.

Il progetto ha vissuto rallentamenti soltanto per motivi amministrativi – ha spiegato il professor Rosario Mazzola di Fondazione UTILITATIS -, ma la sua bontà qualitativa è sempre stata indiscussa: il tema dell'efficienza della rete idrica è fondamentale perché i problemi di siccità ci sono e saranno sempre più. Ma l’idea, qui, non era ‘cambiare dei tubi’ (attività comunque impossibile da realizzare con prontezza e dal costo troppo elevato) quanto piuttossto identificare un percorso, iniziare ad applicare una concezione diversa di organizzazione aziendale”.

Si puntano a distrettualizzare oltre 1.300 chilometri di rete idrica
Il progetto “Acquedotto 4.0” si compone di interventi finalizzati all’ottimizzazione della gestione della risorsa idrica e alla riduzione delle perdite, come digitalizzazione e distrettualizzazione delle reti, acquisizione delle misure di portata e di pressione funzionali alle attività di modellazione, calibrazione dei modelli idraulici, realizzazione di un piano per ottimizzare la sostituzione di porzioni di rete, per rendere più efficienti tali interventi e ridurre le perdite. L’obiettivo è di proiettare il concetto di gestione della risorsa idrica provinciale in un futuro dove l’integrazione delle tecnologie digitali con le reti di distribuzione e le loro infrastrutture migliorerà gestione ed efficienza.

Rispetto alla distrettualizzazione delle reti del territorio si guarda a due diverse ‘milestone’, ovvero il 30 giugno 2025 (per cui l’obiettivo è distrettualizzare 1.317 chilometri di rete di acquedotto) e, come detto, il 31 marzo 2026 (con la distrettualizzazione dei restanti 2.074). Dal punto di vista dei consorzi si prevede di distrettualizzare 1.330 chilometri su ACDA, 405 su Mondo Acqua, 180 su Infernotto e 159 su CALSO.

Si prevede poi di operare in diversi punti del territorio per la riparazione delle perdite attuali, l’efficientamento delle reti e la realizzazione delle botole per i vari distretti. Infine, sempre entro marzo 2026, verranno sostituiti 18.400 nuovi contatori con Smart Meters.

Simone Giraudi

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