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Cronaca | 18 marzo 2025, 10:42

Spaccio di crack nel "quadrilatero"di Cuneo: tredici arresti disposti dalla Procura, altri venti soggetti indagati a piede libero [VIDEO]

Vasta operazione dei Carabinieri. Oltre trenta perquisizioni e trecento "tegolini" di crack sequestrati, tutti confezionati con cellophane giallo. Il comandante Piras: "Le denunce dei residenti di quella zona sono praticamente azzerate"

I vertici dell'Arma provinciale (al centro il comandante Piras) illustrano l'esito dell'ultima operazione di contrasto allo spaccio nella zona prossima alla stazione ferroviaria di Cuneo

I vertici dell'Arma provinciale (al centro il comandante Piras) illustrano l'esito dell'ultima operazione di contrasto allo spaccio nella zona prossima alla stazione ferroviaria di Cuneo

Dall'autunno del 2022 la Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Cuneo ha intensificato le attività d'indagine nell'abitato cittadino, in particolar modo nella zona del "quadrilatero", area della città compresa tra corso Giolitti, la stazione ferroviaria, corso Dante e corso Nizza, col fine di contrastare più efficacemente il traffico di stupefacenti.

Da qui il nome dato all'operazione presentata oggi in conferenza stampa, "Inside the city", che ha visto coinvolte anche le aree dei Giardini Fresia, del centro storico, in particolare piazza Boves e via Fossano. Dentro la città: qui avveniva lo spaccio, fino a un centinaio di dosi al giorno di crack, con acquirenti provenienti anche da fuori Cuneo, di ogni età ed estrazione sociale. 

Alcuni soggetti di origine extracomunitaria . area subsahariana - sono risultati essere quelli più attivi, dediti ad una continua attività di cessione di stupefacenti, in particolare crack. Questi soggetti erano molto scaltri, senza fissa dimora, tutti irregolari, spesso ospitati da connazionali risultati estranei all'attività criminale. Si davano supporto reciproco, in qualche modo soci in affari ma indipendenti tra loro. 

L'attività d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo, ha consentito di appurare "l’esistenza di una vasta rete di soggetti il cui più evidente ed immediato carattere distintivo era la tipologia di stupefacente e la modalità di confezionamento": singole dosi indicate con il nome convenzionale di "tegolini", costituite da crack sigillato in cellophane termosaldato di colore giallo. 

A spiegare operativamente come si sono svolte le indagini, che hanno preso il via dalle segnalazioni e dalle proteste di alcuni residenti, è stato il tenente Claudio Gramaglia, comandante della sezione operativa della Compagnia carabinieri di Cuneo. Pedinamenti, intercettazioni e appostamenti lunghi e complessi, durati molti mesi, hanno consentito di smantellare la rete di spaccio, molto attiva in quella zona. 

Una prima attività investigativa ha consentito di arrestare in flagranza 7 soggetti; deferirne due in stato di libertà; eseguire 33 perquisizioni; segnalarne amministrativamente 13, sequestrare stupefacente e in particolare 300 dosi di crack e svariate di hashish e più di 10.000 euro in contanti.

Nel corso di ulteriori indagini, sempre coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo, sono stati deferiti in stato di libertà ulteriori 20 soggetti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti o psicotrope in concorso.

Nel gennaio di quest'anno, il Tribunale di Cuneo - Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura e in concordanza con le risultanze investigative, ha emesso ordinanza di applicazione di misure cautelari, disponendo la custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 indagati, di cui 8 già arrestati, un divieto di dimora nella provincia di Cuneo ed un obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Degli 8 arresti, sei sono avvenuti a Cuneo, uno a Torino e un altro a Ventimiglia. Gli altri cinque sono al momento ricercati in ambito internazionale, avendo già abbandonato il Paese. 

La posizione di tutti gli indagati è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria, che ne valuterà le responsabilità nel corso del successivo processo.

Il colonnello Marco Piras, comandante della Compagnia provinciale carabinieri di Cuneo, ha voluto ringraziare la Procura e in particolare il dottor Francesco Lucadello. "Quando sono arrivato a Cuneo, il problema di corso Giolitti è stato tra quelli che maggiormente mi erano stati evidenziati. L'Arma in quella zona è molto presente, con la Stazione Mobile e con numerose pattuglie a piedi. Non possiamo essere ovunque, ma sicuramente la presenza dei nostri uomini e delle altre forze dell'ordine ha portato ad un significativo miglioramento della situazione, sia sul fronte dei reati che su quello delle risse o degli episodi di degrado. Le denunce dei residenti del quadrilatero sono crollate". 

Barbara Simonelli

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