Si è svolta stamattina in tribunale a Cuneo la prima udienza filtro a carico di Ernesto Bellino, il 75enne che sabato 28 giugno uccise la moglie nella loro casa in via Josina di Beinette.
Assistito dal legale Fabrizio De Vito, contro di lui si è costituito parte civile il figlio, difeso da Enrico Gaveglio.
L'accusa a carico dell'anziano è di omicidio aggravato dalla legge del Codice Rosso.
Essendo il delitto stato commesso contro la coniuge, Bellino rischia l'ergastolo. L'imputato verrà giudicato dalla corte d'Assise, presieduta dal giudice Elisabetta Meinardi. A suo latere il collega Marco Toscano e i sei giudici popolari.
Attualmente agli arresti domiciliari, il 75enne ha strangolato e ucciso la moglie Maria Orlando, 79enne, malata di Alzheimer. Inizialmente il titolare del fascicolo era il pm Pier Attilio Stea ma, trattandosi di reato contro famigliare convivente, la competenza è passata al collega Francesco Lucadello, magistrato componente del pool "Codice Rosso".
Nel corso dell'udienza, il legale dell'imputato ha avanzato alla Corte d'Assise un'istanza di perizia psichiatrica sul proprio assistito, in quanto sembrerebbe che al momento del gesto l'uomo non fosse capace di intendere e volere. Sulla questione nessuna opposizione.
Il 16 aprile, in aula, comparirà il dott. Alessandro Vallarino per il conferimento dell'incarico. Come emerso nel corso della mattinata, parrebbe che una consulenza tecnica di parte avrebbe già rilevato l'incapacità di Bellino al momento dell'omicidio della donna.
Se tale circostanza dovesse trovare riscontro nella nuova consulenza, l'uomo potrebbe essere prosciolto dalle accuse e il processo, quindi, chiudersi.