“Ho visto un uomo consapevole della gravità di quello ciò che è successo. Ha riposto con dignità e lealtà”. È questo il commento dell’avvocato Pier Mario Morra in merito all’interrogatorio svoltosi stamane, venerdì 21 marzo, in carcere a Cerialdo a carico dell’elettricista 45enne che nel settembre scorso tentò di uccidere la moglie a Morozzo.
Quella mattina la donna stava recandosi al lavoro quando venne prima raggiunta dal marito, in garage, e lì poi colpita con cinque coltellate. Fortunatamente, le pugnalate inferte non raggiunsero né il polmone né la pleura della vittima.
Un tentato omicidio che, come movente, parrebbe avere avuto la mancata accettazione da parte dell’uomo della richiesta di separazione della moglie che, dopo essere stata colpita, era riuscita a scappare in strada. Qui venne soccorsa, trasportata d’urgenza e ricoverata all’ospedale Regina Monti Regalis di Mondovì.
In custodia cautelare da allora, è stato l’indagato, all’esito dell’avviso di conclusione indagini, a chiedere di essere interrogato dal pubblico ministero titolare del fascicolo, la dottoressa Alessia Rosati.
Il colloquio si è protratto per circa tre ore e l’uomo ha risposto a tutte le domande postegli dal magistrato.
“Siamo in una fase delicata - raccomanda l’avvocato Morra-. La nostra volontà è quella di riparare e risarcire i danni, aldilà di quelle che saranno le scelte difensive”. Quello riparatorio è un percorso doveroso".
La donna è invece assistita dall’avvocato Gabriella Chiapella. Sulla costituzione di parte civile in sede di udienza preliminare il legale non si sbilancia, confidando nelle cautele del caso.