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Eventi | 21 marzo 2025, 07:18

Giornate FAI di Primavera, 33ª edizione: le aperture a Cuneo e Diano d'Alba

Torna il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese con l’apertura eccezionale a contributo libero di 750 luoghi in 400 città d’Italia.

Viale degli Angeli a Cuneo

Viale degli Angeli a Cuneo

Tornano sabato 22 e domenica 23 marzo 2024 le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione dal 12 marzo su www.giornatefai.it). 

Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI e si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti.

Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, è il vero successo delle Giornate FAI di Primavera. 

“Le Giornate FAI di Primavera sono un invito a innamorarci di nuovo del nostro patrimonio, a riscoprire la bellezza che ci circonda e che, troppo spesso, diamo per scontata - sostiene Roberto Audisio, Capo Delegazione FAI di Cuneo Ancora una volta vi invitiamo a lasciarvi trasportare in un viaggio emozionante, guidati dalla passione dei nostri volontari. Insieme, apriremo le porte di luoghi che custodiscono storie silenziose, tesori nascosti che attendono solo di essere svelati. Cammineremo tra le vie della nostra città con occhi nuovi, curiosi, pronti a cogliere i dettagli che sfuggono alla fretta quotidiana. Ogni pietra, ogni angolo, ogni dettaglio racconterà una storia, un frammento del nostro passato che ci appartiene. Sarà un'esperienza indimenticabile, un'occasione per riscoprire il legame profondo che ci unisce alla nostra terra e per sostenere l'impegno del FAI nella tutela di questo inestimabile patrimonio. Vi aspettiamo con il cuore aperto, pronti a condividere con voi la meraviglia della nostra storia.” 

Nel capoluogo l’evento prende il titolo “Echi di Liberty: alla scoperta dell’Art Nouveau a Cuneo”.

 I visitatori saranno invitati a guadare con occhi nuovi angoli della città che normalmente si vivono di fretta e in modo distratto, senza conoscerne storia e origini. Eppure anche Cuneo conserva esempi di architettura che raccontano lo sviluppo urbanistico della città avvenuto a cavallo fra Otto e Novecento e che ha coinvolto professionisti e progettisti che si ispirarono ai grandi esempi europei, trasformando il capoluogo da cittadella militare a moderno centro urbano. In particolare saranno proposte visite di: 

Palazzo delle Poste – v. Bonelli, 6 

Sabato e domenica - ore 10:00-12:00 e 14:00-18:00 Banco di accoglienza: Piazza Galimberti - Visite a turno ogni 30’ in gruppi di 25 persone max. 

Il Palazzo delle Poste sarà aperto eccezionalmente fuori dall’orario di apertura al pubblico, per poter alzare lo sguardo con calma, ammirare gli stucchi, le decorazioni, i marmi e il grande lucernario centrale, di gusto Liberty, condotti dagli Apprendisti Ciceroni dei licei di Cuneo, senza le distrazioni e la fretta delle code allo sportello. Se ne potrà così approfondire la storia e le curiosità, scoprendo che l’edificio, disegnato dall’ing. Mastrogiacomo, fu progettato e costruito a tempo di record – una settimana per i disegni e un anno per la realizzazione - sull'area dove dal 1864 al 1919 ebbe sede il piccolo e grazioso teatro fondato da Giovanni Toselli, denominato "Teatro del Popolo", poi "Teatro d'Estate" e infine "teatro Toselli".

 Dopo diverse vicissitudini il Comune di Cuneo nel 1920 decise di abbatterlo per fare spazio a un nuovo Palazzo delle Poste che venne inaugurato il 15 settembre 1927, poco più di un anno dopo la posa della prima pietra, avvenuta il primo agosto 1926, con l'intervento di Re Vittorio Emanuele II. L'edificio, originariamente a tre piani, presenta un'impostazione architettonica della facciata che, se pur differente per proporzioni e numero di ordini, ricorda quella progettata da Amedeo Galliano nel 1925 per il teatro in Piazza Seminario, mai realizzato. Ambedue si ricollegano a loro volta, anche se privi di portici sottostanti, allo schema stilistico della Banca d'Italia, progettata da Ettore Piacentini nel 1924 in corso Nizza. Enormi semipilastri in finti conci, colonne corinzie, aperture a tutto sesto e finestre rettangolari sormontate da cornici a timpano ne disegnano il prospetto d'ingresso in stile neoclassico. Molto bello e ricco di fascino il grande salone interno, coperto con una vetrata in stile Liberty policroma, arricchito da colonne in marmo con capitelli corinzi ed eleganti decorazioni a stucco.

Passeggiata “Le tettoie Liberty dei mercati” 

Sabato e domenica - ore 10:00-12:00 e 14:00-18:00 Banco di accoglienza: Piazza Galimberti - Visite a turno ogni 30’ in gruppi di 30 persone max. 

Un interessante e inedito itinerario alla scoperta del patrimonio Liberty della città che si rivela attraverso le tettoie mercatali, storicamente fulcro del mercato cittadino a conferma della vocazione commerciale di Cuneo, testimoni di un'epoca di grande fermento artistico e architettonico. Nate dall'esigenza di proteggere merci e venditori dalle intemperie, queste strutture hanno subito trasformazioni nel corso del tempo, adattandosi alle mutate esigenze della comunità.

 Si partirà dal mercato coperto di Piazza Seminario, una struttura in cemento armato, realizzata dall’ing. Vinaj nel 1928, su due livelli, che accoglie nel sotterraneo un albergo diurno oltre ai magazzini e a un locale dotato di impianto frigorifero, mentre al piano superiore l’ampia zona di vendita è rialzata di circa un metro dal piano stradale. L’edificio presenta numerosi elementi art nouveau e decò nella cornice superiore, nei capitelli a rose del frontone della parte centrale, nel coronamento con teste di leoni ed eleganti linee liberty nei serramenti metallici con vetrate colorate.

 Negli stessi anni vennero realizzate anche la tettoia in cemento di piazza Foro Boario e quella in metallo di piazza Virginio. La “Tettoia Vinaj”, un tempo compresa nel Foro Boario, rappresenta l’ultima testimonianza del mercato del bestiame e conserva ancora la memoria delle contrattazioni che qui si svolgevano. Prende il nome dal suo progettista, che la realizzò negli anni 1926-27 con struttura in cemento armato. Oggi è stata riconvertita in uno spazio polifunzionale, ma mantiene ancora la sua armonica semplicità e ricerca di funzionalità con elementi di richiamo allo stile decò. Infine la tettoia metallica di piazza Virginio, un'imponente struttura in ferro e vetro che risale agli anni ‘30 del Novecento, realizzata dalle Officine Savigliano, nella piazza anticamente conosciuta come "Piassa dle èrbe", da sempre il fulcro del mercato ortofrutticolo cuneese.

Passeggiata “Il Liberty sul viale degli Angeli” 

Sabato e domenica - ore 10:00-12:00 e 14:00-18:00 Banco di accoglienza: Piazza Galimberti - Visite a turno ogni 30’ in gruppi di 30 persone max.

 Il viale degli Angeli si è imposto, a partire dalla fine dell'800, come asse viario di importanza primaria, parallelamente a corso Nizza, sul lato est della città. Un ambiente urbano di forte individualità, con un'impronta liberty che si spinge all'eclettismo in cui palazzine e villini si alternano ai piccoli giardini, in un insieme organizzato tra le alberate del viale e gli edifici stessi. La prima indicazione di una via che collegava la città medievale al piccolo monastero francescano fuori dalle mura, risale alla metà del '400. Già allora è considerata un luogo speciale, non solo come strada ma come vero e proprio luogo di frequentazione. 

A sostenere la costruzione di un nuovo viale, nel 1720, fu il Governatore della città, conte di Santena, non solo per motivi di decoro, ma anche per la sua utilità sociale ma, a causa dei continui assedi che assorbivano tutte le energie e risorse, non se ne fece nulla. Trent'anni dopo il barone Leutrum, Governatore in carica, riprende il progetto e nel 1750 la nuova strada era terminata e arricchita di olmi e tigli, provenienti dalla Certosa di Pesio, rispettando lo schema "alla francese", allora pressoché sconosciuto nel nord Italia. Con l'espansione della città di fine Ottocento il viale diventa il luogo eletto dall'urbanistica residenziale borghese, in cui affermare tipologie abitative come villini o palazzine caratterizzate dallo stile in voga, con attenzione alle scelte degli artisti che partecipano alle Esposizioni Internazionali. Le facciate si animano allora di mazzi di ortensie o tralci di iris, animali dormienti e puttini danzanti, fregi e sinuosi portoni in ferro battuto.

 Il punto di partenza della passeggiata sarà all'inizio del viale, il Rondò Garibaldi, in corrispondenza del Palazzo Sociale (1907), proseguendo sotto le fronde ancora spoglie degli alberi verso sud, alla scoperta di Palazzina Bollano, Palazzina Galliano, Palazzina Streri, Palazzina Politano, Palazzina Rostagno, arrivando a via Monsignor Peano dove sono ancora presenti alcune palazzine signorili, fino alla Palazzina Giordanino di via Sebastiano Grandis, soffermandosi alla chiesa del Cuore Immacolato in puro stile eclettico.. 

Cimitero urbano Via Basse San Sebastiano, 29 

Sabato e domenica visite a gruppi di 30 persone max, con ingresso alle ore 10.00 e 14:30. Riservato iscritti FAI – su prenotazione: faiprenotazioni.fondoambiente.it Un cimitero può essere visto anche come un luogo ricco di storia, arte e curiosità. Quello di Cuneo è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove ammirare sculture straordinarie e conoscere le storie di personaggi illustri che hanno reso grande la città. Durante la visita, accompagnata dal professor Giovanni Cerutti, esperto di storia cuneese, si scopriranno i segreti di questo luogo affascinante, a partire dal capolavoro assoluto della scultura liberty, la Sfinge di Leonardo Bistolfi, un'opera che vi lascerà a bocca aperta per la sua bellezza e maestosità. 

Si incontreranno angeli della morte, figure inquietanti ma suggestive, che vi faranno riflettere sul significato della vita e della morte, impavidi garibaldini e leggiadre fanciulle, simboli di un'epoca passata, ma ancora viva nel ricordo della città. Sarà possibile decifrare le ricche decorazioni con simboli floreali, animali e letterari, per comprendere il loro significato e cogliere come nel tempo l'uomo abbia immaginato il sentimento della memoria. Si conoscerà la storia di uomini e donne che hanno reso grande la città di Cuneo e come la città ne custodisca il ricordo. Contributo minimo libero suggerito: €.5,00 (€.3,00 iscritti FAI) – percorsi €.8,00 (€.5,00 iscritti FAI). Possibilità di iscriversi al FAI in loco e usufruire di vantaggi immediati

 A DIANO D’ALBA il Gruppo di Alba e Langhe, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e gli Apprendisti Ciceroni dei Licei Classico ed Artistico “Govone” di Alba, propone l’apertura dello “Spianamento di San Bastian”, un luogo storico recentemente restaurato dopo anni di chiusura. 

TENUTA SAN SEBASTIANO "SAN BASTIÀN - LO SPIANAMENTO” - Via S. Sebastiano, 2 Diano d’Alba 

Sabato e domenica - ore 10:00-13:00 e 14:00-18:00 – turni di visita max. 15 persone. Tra i luoghi dell'albese che appartengono a pieno titolo al reticolo storico-archeologico del territorio, Diano d'Alba è forse il primo, insieme alla città di Alba Pompeia. Il motivo di questo primato non risiede tanto nelle considerazioni toponomastiche che attribuiscono alla località connotazioni di età antica, quanto piuttosto nelle vicende storicamente fondate che interessano la Villa di Diano, a partire dal periodo tardo-antico per tutto l'Alto Medioevo. 

Durante il periodo compreso tra il VII° e il XI° secolo, Diano assunse un ruolo di "capitale" superiore a quello della città stessa di Alba. Il progetto "Spianamento San Sebastiano. Recupero e rifunzionalizzazione del compendio per la sua valorizzazione a fini turistici e culturali" - ha previsto interventi di restauro conservativo che hanno riguardato: la palazzina del loisir, dove “Langa del Sole” ha allestito il “diorama delle suggestioni” destinato alla promozione del paesaggio e della cultura dell'Alta Langa; il parco, dove è stato allestito il Giardino Eventi Expo destinato alla promozione dell'economia Alta Langa e la sistemazione del verde e l'illuminazione scenografica. Oggi il complesso di San Sebastiano ha la stessa consistenza immobiliare di fine Settecento. I fabbricati e i giardini appaiono caratterizzati da un aspetto di "genuino invecchiamento": il complesso è "preservato" con riverente naturalezza; lo testimonia la conservazione di cimeli e di ambienti che sarebbero stati perduti se abbandonati. Contributo minimo libero suggerito: €. 5,00 – Iscritti FAI €. 3,00. Possibilità di iscriversi al FAI in loco con ingressi compresi.

Per le aperture in provincia di Cuneo si ringraziano inoltre, in particolare: il Comune di Cuneo, Poste Italiane; il prof. Giovanni Cerutti, gli Apprendisti Ciceroni, studenti dei Licei “Pellico-Peano”, “De Amicis”, “Ego Bianchi” di Cuneo, dell’IIS Virginio-Donadio di Dronero e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Govone” di Alba, appositamente formati in collaborazione con i loro docenti che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità; gli oltre 30 volontari che dedicano parte del loro tempo libero con entusiasmo e passione alla valorizzazione del patrimonio nazionale.

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