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Attualità | 22 marzo 2025, 08:59

A Bra la XXX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

L’evento si è svolto venerdì 21 marzo in piazza Falcone e Borsellino, luogo simbolo di legalità e memoria

A Bra la XXX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Memoria e impegno, due parole da coniugare per fare squadra, in maniera compatta e trasversale, nel contrasto alla criminalità organizzata.

Nella XXX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, venerdì 21 marzo la città di Bra è scesa in piazza Falcone e Borsellino, luogo simbolo di legalità e memoria.

Le scuole, l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine e diverse associazioni, si sono ritrovate ancora una volta insieme per dire “no” alla mafia, per educare i giovani alla giustizia e alla responsabilità sociale.

Per il sindaco Gianni Fogliato, la memoria delle vittime non deve svanire, ma trasformarsi in un monito e in uno stimolo per costruire un futuro libero dalla paura e dall’oppressione della criminalità organizzata.

Organizzata dal Comune insieme alla Scuola di Pace, l’iniziativa si è conclusa con la lettura dei nomi delle vittime innocenti, compresi bambine e bambini, donne e anziani, morte di mafia fino ad oggi.

La storia della Giornata

Il 21 marzo è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, istituita per commemorare coloro che hanno perso la vita a causa della criminalità organizzata. Persone, rese vittime dalla violenza mafiosa, che rappresentano storie, impegno e coraggio. La Giornata è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.

In questa giornata si promuovono iniziative culturali capaci di sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza del contrasto alle mafie e sulla difesa dei diritti umani, così come fa la rete Libera, fondata da don Luigi Ciotti, che ogni anno il 21 marzo ricorda con una cerimonia pubblica e ufficiale le vittime innocenti di tutte le mafie.

Perché il 21 marzo? È stata fatta una scelta simbolica: il primo giorno di primavera. Don Luigi Ciotti ha spiegato questa decisione nel libro L’amore non basta: «Avevamo scelto il primo giorno di primavera proprio per dare il senso di un impegno di lungo periodo. È a primavera che si gettano i semi, anche i semi di speranza, sapendo che andranno poi coltivati, con fatica, perizia e passione, perché diano frutto».

silvia gullino

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