Il blocco delle spedizioni di vino verso gli Stati Uniti, a causa dei timori legati ai dazi, potrebbe costare 6 milioni al giorno alle cantine italiane, con un danno economico immediato al quale rischia di aggiungersene uno a livello strutturale, con la perdita del posizionamento del prodotto sugli scaffali statunitensi. È quanto emerge da una stima della Consulta vitivinicola della Coldiretti, effettuata sulla base dei dati ISTAT delle vendite a marzo-aprile 2024.
“Un annuncio che arriva proprio alle porte del Vinitaly – spiega Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – e che preoccupa il mondo del vino, poiché le tariffe aggiuntive che Trump vorrebbe imporre potrebbero arrivare fino al 200% sulle nostre bottiglie. Oltretutto, visto che il 96% dell’export agroalimentare verso gli USA viaggia su nave, il timore è che i carichi possano arrivare a destinazione quando i dazi sono già scattati. Una situazione che danneggia le nostre aziende vinicole che potrebbero non recuperare le commesse perse”.
I dazi al 200% – evidenzia la Coldiretti – potrebbero far perdere fino al 70-80% delle esportazioni di vino, favorendo la concorrenza da parte di altri Paesi non colpiti dalla guerra commerciale.
“Il pericolo è anche quello di perdere quota di mercato e posizionamento sugli scaffali conquistati nel corso di un decennio che ha visto il valore dell’export di vino negli USA triplicare – aggiunge Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo –. In questo momento è nell’assoluto interesse sia dell’Europa sia degli Stati Uniti trovare un accordo condiviso ed evitare di cadere nelle provocazioni. Bisogna proteggere un settore strategico come l’agricoltura, che è essenziale per la sicurezza alimentare, l’ambiente e la coesione economica e sociale”.