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Cronaca | 28 marzo 2025, 14:44

Il caso della palazzina della stazione sotto sequestro ad Alba: due controversie legali bloccano il Comune

La vicenda al centro di un’interpellanza: l’edificio è di proprietà di una società legata a Ferrovie dello Stato. Il sindaco Gatto: "Vogliamo riqualificarla, ma serve una base giuridica chiara"

I sigilli all'edificio a luglio 2024

I sigilli all'edificio a luglio 2024

Il destino della palazzina ferroviaria dismessa accanto alla stazione di Alba è tornato in aula consiliare, al centro di un’interpellanza presentata dal consigliere Massimo Reggio, capogruppo di Alba Domani, anche a nome di Forza Italia, Per Alba Cirio, Fratelli d’Italia e Lega​. L’intervento ha riacceso i riflettori su un edificio sotto sequestro dallo scorso luglio, ancora in attesa di una destinazione certa.

Attorno alle 4 del mattino dell’11 luglio 2024, i Carabinieri di Alba, con il supporto del Comando provinciale di Cuneo, fecero irruzione nel fabbricato da una porta sul retro, in esecuzione di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip di Asti. All’interno, furono trovate 17 persone, tutti lavoratori agricoli regolari, stipati in condizioni igieniche precarie, senza manutenzione, con impianti elettrici non a norma e stanze sovraffollate. Il gestore, già destinatario di almeno tre ordinanze di sospensione – l’ultima delle quali firmata dall’ex sindaco Carlo Bo – aveva continuato a esercitare l’attività nonostante i divieti. Oggi è indagato per gravi violazioni amministrative e penali, tra cui la mancata comunicazione alla Questura degli ospiti presenti nella struttura.

Nel corso della discussione in aula, Reggio ha chiesto di conoscere le intenzioni dell’Amministrazione per il futuro dell’immobile e quali atti concreti siano stati avviati per ottenerne la gestione. "Non possiamo attendere passivamente – ha dichiarato – serve un’azione decisa per arrivare alla disponibilità dell’edificio e individuare una destinazione condivisa anche con le forze dell’ordine".

A rispondere è stato il sindaco Alberto Gatto, che ha confermato l’attenzione dell’Amministrazione sul tema. "Ci siamo attivati sin dall’inizio del nostro mandato – ha spiegato –. Dopo lo sgombero, avvenuto con il supporto di Carabinieri, Questura, Polizia municipale e operai comunali, abbiamo avviato i contatti con la proprietà, ma la situazione è complessa: Ferrovie non può al momento procedere con concessioni o accordi formali, a causa di un doppio contenzioso ancora aperto".

Il sindaco ha ribadito la disponibilità del Comune a riqualificare l’edificio, se e quando sarà possibile: "Abbiamo ipotizzato la creazione di mini alloggi per studenti o anziani, oppure una destinazione ad associazioni. Ma senza una cornice legale chiara, non possiamo formalizzare nulla. Ferrovie ha espresso apertura, ma serve la definizione delle controversie".

Al momento, infatti, l’immobile è bloccato da due procedimenti: una controversia tra Ferrovie (proprietaria attraverso una società a essa collegata) e l’affittuario, e un secondo ricorso presentato dallo stesso affittuario contro il Comune, dopo l’ultima ordinanza di revoca. Finché queste pendenze non verranno risolte, nessuna decisione operativa può essere presa.

In attesa di sviluppi, il Comune intende intervenire sull’area verde adiacente, i cosiddetti giardini della stazione, oggi in condizioni di semi-abbandono. "Nel nostro programma c’è l’impegno a riqualificare quello spazio – ha aggiunto Gatto –. Oggi non è fruibile: mancano panchine, giochi, arredi. È una zona del centro storico che merita dignità e nuova vita".

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