Appuntamento con la storia lunedì 14 aprile alle 20.30 alla biblioteca civica di Canale con la proiezione del documentario “Scarpe Rotte”, evento organizzato dall’’associazione In.differenti in collaborazione con l’ ANPI Alba Bra e alla presenza
dell’associazione Franco Casetta.
Spiegano gli In.differenti: “Saremo lieti di proiettare il documentario “Scarpe Rotte” che vede come protagonisti i partigiani della 23° Brigata Canale la storia della XXIII Brigata Canale a partire dal luglio '43 sino alla Liberazione e raccoglie le loro interviste. Parleremo di Resistenza, anche in occasione del 25 aprile, festa e ottantesimo anniversario della Liberazione che ha visto protagonisti anche i partigiani sui percorsi delle Rocche del Roero”. A presentare e commentare il documentario sarà presente Gigi Garelli, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo.
Raccontano dall’Anpi Alba Bra: “Scarpe Rotte”, un titolo evocativo legato al canto partigiano di Felice Cascione U'Megu (il medico) “Fischia il vento”. Quando una copia di questo documentario del 1995 è arrivata nelle mani di un componente ANPI della sezione Alba-Bra ed è stato visionato, ci si è resi conto di avere tra le mani un piccolo tesoro di testimonianze.
Particolarmente evocativo il racconto del soccorso a Duccio Galimberti ferito, prelevato a Borgo San Dalmazzo e portato a Canale su un'auto Fiat Balilla dal dottor Pellegrino. Il racconto, riportato direttamente dal medico protagonista di quella straordinaria impresa, oltre tre ore di viaggio su strade infestate da pattuglie nazi-fasciste e con il rischio di venire sicuramente uccisi se intercettati, è tra i più emozionanti. Un viaggio nel tempo anche grazie a Francesco Enria, padre di uno dei due registi, che ha voluto consegnare all'ANPI quel lavoro di un figlio oramai maturo e lontano dai suoi luoghi di nascita.
Un doppio omaggio: ai quei “vecchi” ragazzi che hanno rievocato paesaggi e figure di un tempo tra scontri a fuoco e paure oramai lasciate alle spalle e, al contempo, un pensiero ai due ragazzi che cinquantanni dopo quegli avvenimenti, hanno voluto che quelle testimonianze non andassero smarrite”.
Ingresso libero