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Cronaca | 08 aprile 2025, 17:56

Accusata di abbandono del figlio di 5 anni che fu ritrovato da solo in un giardinetto: assolta la mamma, era in ospedale

Imputato, e poi assolto, insieme alla donna anche il figlio maggiore che avrebbe dovuto badare al fratellino. La donna in aula: "Ero dovuta andare via per una minaccia di aborto"

Immagine di repertorio

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Era il marzo del 2022 quando un bambino di circa cinque anni fu trovato da solo, che dondolava sull'altalena, nel parco di un piccolo centro del saluzzese. Ad essere accusati in tribunale a Cuneo di abbandono di minore oggi sono la mamma ed il fratello. 

“Mamma non c’è. Mio fratello voleva dormire, io volevo giocare”: così avrebbe risposto il bimbo alla madre di una sua piccola compagna di scuola che quella mattina lo trovò al parco giochi estivo con addosso una canottiera a maniche corte, le mutandine e una ciabatta sola al piede.   

Secondo la mamma, assolta poi dall’accusa di abbandono, si sarebbe trattata però di un’emergenza. Un complotto per portarle via il figlio. Quella mattina, infatti, la donna si era recata in ospedale con una delle figlie ad una visita per una minaccia di aborto. Secondo quanto spiegato dalla donna, avrebbe lasciato il bambino pronto per andare a scuola: a suo avviso non sarebbe stato possibile che il bimbo avesse raggiunto  da solo i giardinetti. Dunque, qualcuno lo avrebbe portato. Ha riferito, inoltre, che una volta tornata casa dall’ospedale il figlio più grande, quello imputato insieme con lei e poi assolto, le disse che il fratellino era in camera sua a giocare. Ma lui non c’era. 

In seguito, il bambino, il più piccolo dei fratelli, fu affidato al Consorzio Monviso Solidale: “La situazione della famiglia– aveva spiegato l’assistente sociale, a sua volta ascoltata in aula – era nota. Il bimbo è l’ultimo di sette fratelli, tutti gli altri minorenni sono stati dati in affido”. 

In aula anche la  collega che per tempo aveva seguito le vicissitudini della famiglia e che, dopo essere stata contattata, si occupò di lui portandolo a casa e facendogli un bagno caldo: “Avevo pensato fosse uscito di casa, perché il cancello era rimasto aperto – aveva raccontato la testimone -. So che la mamma lo chiudeva sempre per evitare che il bambino uscisse in strada: l’unica cosa che mi viene in mente è che si fosse aperto perché non bene agganciato.” 

Al termine dell’istruttoria, il pubblico ministero aveva sostenuto che alla madre non fosse  imputabile la condotta di abbandono. Quanto a quella del fratello, che sicuramente, ha rilevato il pubblico ministero, essere stata superficiale non può essere associata al reato contestato, poiché era convinto che il fratellino si trovasse in casa con lui e non avrebbe potuto supporre che il bambino aprisse la porta di casa e il cancelleto per andare ai giardinetti. 
 

CharB.

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