Una lettera ai sindaci dei 247 Comuni della Granda e un’altra missiva inviata a Pasquale Gandolfi, presidente dell’Unione Province Italiane. Con la prima si punta fare un censimento sullo stato di avanzamento delle opere Pnrr avviate municipio per municipio nella nostra provincia. Con la seconda il presidente Luca Robaldo e il consigliere Simone Manzone, dallo scorso 10 marzo delegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno voluto richiamare il recente intervento che lo stesso Gandolfi ha recentemente rivolto al ministro Foti, l’esponente del Governo Meloni che si occupa di dare attuazione all’importante corpo di investimenti deciso e finanziato da Bruxelles.
"In riferimento a quanto da lei dichiarato in seguito all'incontro con il ministro Foti sull'attuazione dei progetti PNRR, segnaliamo come da parte del nostro ente si riscontrino pienamente le criticità da Lei rilevate, in primis le difficoltà generate dalle anticipazioni dei pagamenti a fronte di tempistiche di rimborso da parte dei Ministeri non certe", hanno scritto Robaldo e Manzone al presidente Upi, quantificando poi in oltre 12 milioni di euro il totale dei fondi di cui la Provincia di Cuneo attende il pagamento ad oggi, precisando che "tale importo rappresenta le somme, al netto degli anticipi percepiti, già saldate per i lavori sui 28 cantieri di progetti PNRR e per le quali sono state regolarmente inviate richieste di erogazione".
[Nella foto, da sinistra, Simone Manzone e Luca Robaldo]
"Le stesse difficoltà sono riscontrate, in misura anche maggiore per le limitate disponibilità di cassa, dai Comuni", ribadivano i due riferendo delle forti preoccupazioni già segnalate in particolare dai Comuni di Caraglio, Piobesi d'Alba, Paroldo e Mango.
Spiega lo stesso Manzone: "Insieme al presidente Robaldo abbiamo deciso di partire subito con questa ricognizione e questa azione concreta. Abbiamo scritto ai Comuni e siamo andati a chiedere loro quali a bandi avessero partecipato, sotto quale Ministero, a che punto sono i lavori dei progetti finanziati, quanto hanno ricevuto finora e quali somme devono invece ancora incassare, a che punto siamo, insomma, con la restituzione delle risorse. Questo perché, mentre manca un anno alla chiusura del Piano, sappiamo che la situazione generalizzata dei Comuni che hanno aderito a progettazioni Pnrr è quella di problemi di cassa indotti dal ritardo nel trasferimento dei fondi, mentre le amministrazioni locali sono ovviamente sensibili all’esigenza di non fare mancare pagamenti alle aziende locali impegnate nei lavori".
"In certi casi – prosegue il sindaco di Guarene – registriamo una lentezza nella restituzione risorse che va oltre alla misura sostenibile: da qui il nostro appello alla politica, attraverso il messaggio all’Upi, affinché non si faccia mancare sostegno a quelle migliaia di piccoli Comuni che nel Pnrr hanno visto un’opportunità, un modo per creare strutture e servizi capaci in grado di dare ai nostri paesi una prospettiva a 20-30 anni, di contrastarne lo spopolamento".
Con lo stesso spirito in Provincia – conclude – sta bene operando l’Ufficio Servizio Europa Interventi Strategici (Seis), che offre agli stessi Comuni risposte sulle piccole e grandi problematiche del Pnrr. Intanto stiamo parlando con Upi e cerchiamo di arrivare alla soluzione di tanti piccoli problemi. Siamo a un anno dalla scadenza, c’è bisogno delle risorse perché la spesa corrente per i comuni è sempre una realtà dolente. Intanto come Provincia stiamo andando avanti sulle opere finanziate, specialmente sul fronte dell’edilizia scolastica. Stanno procedendo bene e parliamo di un investimento importante per le nuove generazioni. Siamo ben felici di aver assunto questo impegno, ma oggi anche noi siamo in attesa di risorse".